Eccezionale frisella! Gusto, freschezza e semplicità in estate.

 

Spesso nel mondo degli alimenti definire le origini di una preparazione, un ingrediente o il modo di consumarlo/abbinarlo non è per nulla facile: ci sono cibi che, viene proprio il caso di dirlo, si perdono nella notte dei tempi. Sembra però che le friselle abbiano origini molto antiche. Erano infatti conosciute già dai Fenici più di 3000 anni fa che le utilizzavano come pane da viaggio per le loro navigazioni. 

Attorno a queste golosità ruota una leggenda che vuole siano state portate in Puglia da Enea durante la fuga dalla città di Troia.

Sono certamente un piatto freschissimo e semplice da preparare, ideali per il caldo estivo e, soprattutto, i giorni di vacanza. Una sorta di pane biscottato diffuso in alcune regioni del Sud (Puglia, Calabria e Basilicata) che viene condito con alimenti semplici: acqua, pomodoro, olio ed erbe aromatiche anche se oggi vengono proposte in numerosissime varianti, anche comprendenti frutti esotici.





La coppia costituita da pane e pomodoro è un tipo di nutrimento tipico di pescatori, contadini, manovali, di quelle persone insomma che non potevano permettersi molti ingredienti e che si nutrivano con ciò che il territorio poteva offrir loro. Un piatto semplice, costituito da quelle poche materie prime che erano presenti in quasi tutte le case: del pane biscottato (che nella cucina povera era semplicemente secco) reidratato con acqua (i pescatori utilizzavano l'acqua di mare) e poi condito con pomodoro.

Il nome deriverebbe dal termine "fresus-frendere" che significa tritare/schiacciare.

Una preparazione ideale non solo per la gente povera, a causa delle materie prime di cui è costituita, ma anche per le persone in viaggio e per i lavoratori grazie alla facilità di consumo ma, soprattutto, trasporto e conservazione.

In realtà anche le persone benestanti le consumavano. Come capita infatti per molti prodotti della tavola la differenza tra i vari ceti si concretizzava non solo per il tipo di piatti consumati ma anche per le materie prime da cui erano costituiti o, come in questo caso, il modo con cui venivano serviti/abbinati. Per le friselle, per esempio, l'impasto di cui erano costituite poteva essere di grano duro per i più abbienti oppure di cereali minori per i più poveri.

Anche la loro forma non era casuale: serviva infatti a facilitarne il processo di produzione ed essiccazione e per il loro trasporto e stoccaggio.

Va però riconosciuto che questa squisitezza è particolarmente legata alla Puglia, terra in cui vengono anche chiamate "pane dei crociati" a causa del fatto che si ritiene siano state fondamentali proprio in quel periodo storico durante i viaggi in Terra Santa.

    Naturalmente non esiste una sola ricetta ma molte varianti, differenti da un territorio all'altro. Oggi, comunque, sono un piatto sfizioso e fresco da consumare durante le giornate estive e le vacanze o da proporre come sfizioso aperitivo.

Tradizioni che uniscono terra e mare, gusto ed esigenze pratiche ma che ci consegnano piatti che sono un vero trionfo di gusto e profumi, pur nella loro apparente semplicità che, ricordo, non fa rima con banalità!

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