Curiosità e storia attorno alle polpette.

 

Quasi tutti amiamo le polpette: piccoli bocconi gustosissimi che possono essere formati da composti di varia natura. Vi è uno stretto legame tra la cucina domestica e l'economia della casa, l'arte (o per meglio dire l'esigenza, soprattutto se si parla del passato) del risparmio e del riutilizzo delle materie prime.

Le polpette infatti possono assumere numerosissime versioni differenti a seconda della cultura, del territorio in cui sono preparate e della disponibilità di ingredienti: carne, pesce, verdure ma anche solo pane e formaggio, costituiscono solo una piccolissima parte del grande panorama che può aprirsi. Esse infatti possono anche essere dolci o salate, da consumare fredde o calde, in accompagnamento ad altre pietanze oppure come portata principale, insomma, possono soddisfare moltissimi gusti differenti tra loro.

La loro origine è sconosciuta ma sono presenti nelle cucine di moltissimi Paesi del mondo. Molti studiosi però suppongono siano nate in Persia, da li si diffusero poi in Medio Oriente e, successivamente, con l'occupazione della Persia da parte degli Arabi questi ultimi assorbirono molte tradizioni culinarie dei primi. Quelle a base di carne, soprattutto, erano particolarmente diffuse in Medio Oriente.

Anche Apicio, famoso cuoco, gastronomo e scrittore romano vissuto fra il I secolo a. C. e il I secolo d. C. documenta la preparazione delle polpette all'interno della propria opera.






Delle polpette di carne che, nel Medioevo, potevano permettersi di consumarle solo i ceti elevati, ne parla anche Maestro Martino, cuoco e gastronomo italiano del Quattrocento. Nonostante ciò c'è da dire che molti studiosi ritengono che il famoso cuoco non parlasse delle nostre protagoniste ma di un'altra pietanza e, proprio per questo motivo, il dibattito è ancora acceso.

Anche Bartolomeo Stefani, cuoco italiano del Seicento, parlò di un piatto molto simile alla polpetta.

Nel corso dei secoli scorsi però furono molto diffuse anche le polpette di magro, costituite spesso da vari ingredienti quali verdure, pane raffermo, formaggio ed aromi. Erano consumate sia dai ceti bassi i quali potevano permettersi ben poco ma anche, in generale, durante i periodi di astinenza dal consumo di carne come la Quaresima.

Le polpette di pesce sono invece particolarmente presenti al Sud, dove sono un vero e proprio patrimonio di gusto e storia.

Altrettanto famose e forse, in molte zone costituiscono la vera origine delle nostre protagoniste, sono le polpette fatte con gli avanzi della cucina che, impastati, generano delle golosità imperdibili. Quest'ultima tipologia è strettamente collegata alla cultura contadina e, in realtà, anche alla cucina borghese. Molti ricettari e manuali di economia domestica del secolo scorso, soprattutto tra le due guerre, hanno ampiamente trattato il tema del recupero degli avanzi anche con l'ideazione di molte varietà di polpette, differenti per gusto e forma. Ne parlò anche Pellegrino Artusi all'interno della propria opera.

L'incertezza sulla loro origine coinvolge anche il nome che è oggetto di dibattito tra gli addetti ai lavori. Le polpette sono profondamente legate e imparentate con ripieni e polpettoni.

L'immagine delle polpette è stata molto presente nei film, soprattutto quelli stranieri che hanno parlato in vario modo della cucina italiana e degli aspetti sociali, culturali e storici ad essa collegati, anche esagerando forse un po' sulla presenza o abbinamenti di alcuni piatti.

Storia, gusto, tradizioni e sapori che ancora oggi noi italiani gustiamo e che affascinano innumerevoli persone nel mondo che, nella maggioranza dei casi, ignorano la storia di cui sono portatori. Spetta a noi italiani farla conoscere, valorizzarla e tramandarla perché, anche una semplice polpetta, può raccontare molto di un territorio e della sua gente ed essere così un punto importante di valorizzazione turistica.

Commenti

Post più popolari