Vino nei dolci. Gusto o presenza insolita?

 

Quando si parla della presenza del vino in cucina solitamente la mente va agli utilizzi più comuni: sfumare una preparazione, marinare carne o pesce, insaporire piatti a base di carne o, in generale, alcune salse di accompagnamento. Risulta invece più faticosa l'associazione tra vino e dolci

All'interno della vastissima tradizione culinaria italiana vi sono molte ricette gustose e conosciute che, durante la loro realizzazione, vogliono l'aggiunta del nostro protagonista.

Nel Lazio, per esempio, sono molto conosciute le ciambelle al vino, una squisitezza a cui è difficile resistere! Sono anche note col nome di "mbriachelle" e vengono consumate generalmente a fine pasto. Oltre ad avere il vino negli ingredienti sono profondamente legate alle osterie dei Castelli Romani in cui erano consumate inzuppandole nel vino. C'è poi da menzionare una piccola particolarità: nonostante infatti siano un dolce, hanno un gusto leggermente salato.




In Calabria invece sono molto conosciuti i turdilli, dolce natalizio di colore scuro dovuto alla presenza nell'impasto di vino rosso. Oltre a ciò, dopo averli fritti, vengono passati nel mosto cotto; per i più piccoli invece sono immersi nel miele.

Anche castagnole e frittelle possono contenere in alcune versioni vino nell'impasto. Questi due dolci infatti, diffusissimi da Nord a Sud, vantano molte versioni anche profondamente diverse da una zona all'altra. Spesso per insaporire l'impasto è aggiunto del vino bianco o, in altri casi, liquore.

I taralli al vino bianco poi sono diffusi in alcune regioni italiane tra cui spicca l'Abruzzo e sono dolcetti tipici del periodo natalizio. Hanno forma di piccole ciambelle e sono preparate già da fine Ottocento. Ne esistono molte varianti, alcune delle quali senza ripieno mentre altre sono farcite di confettura d'uva nera o cioccolato. In alcuni casi poi sono cosparse di zucchero.

In Molise invece è molto conosciuta la torta alla Tintilia, una sorta di ciambella soffice molto gustosa il cui ingrediente principale è la Tintilia, un vino rosso locale. Generalmente, grazie alle sue note speziate e che richiamano i frutti rossi è abbinato a piatti a base di carne, in particolar modo alla cacciagione. In questo caso è protagonista di una torta gustosa, detta anche "torta ubriaca". Può anche essere abbinato a cioccolato fondente che, tra l'altro, si sposa molto bene con questo particolare vino.

I biscotti al vino, simili a taralli, sono diffusi in molte regioni tra cui, ad esempio, la Sicilia e la Puglia. Sono dolcetti semplici appartenenti alla tradizione povera o, comunque, contadina.

Oltre ai numerosissimi esempi che possono essere citati di dolci tradizionali contenenti vino, ci sono anche dessert che sono presenti sia nelle cucine professionali che in quelle casalinghe. Frutto di inventiva ma in alcuni casi anche dell'elaborazioni delle tradizioni culinarie contadine. Le pere cotte al vino, lo zabaione al vino o liquore, la frutta cotta al vino e, come versione estiva, la macedonia al vino bianco sono solo alcuni delle tante squisitezze che potrebbero essere menzionate.

Storie di profumi, gusto e tradizioni che ancora oggi possiamo gustare e che uniscono mondi apparentemente distanti tra loro ma che, in realtà, dialogano in continuazione , testimoniando così la complessità del mondo del cibo e del vino.

Commenti

  1. Quando ero piccola mi ricordo le fragole con il vino rosso o le pesche con il vino bianco, quest'ultime le preparo ancora in occasione di qualche pranzo estivo con il moscato

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari