Latte alla portoghese, una bontà tutta italiana!
Oggi è molto conosciuto e apprezzato il crème caramel, una preparazione che si ricollega spesso all'immagine della Francia ma che, in realtà, è molto diffuso in Europa e fa parte delle squisitezze della pasticceria della cucina classica.
C'è un dolce profondamente associato alla tradizione gastronomica italiana, imparentato con quello d'Oltralpe appena menzionato ma più semplice e profondamente collegato alla cucina rurale: il latte alla portoghese. Un dolce molto amato da Giacomo Puccini che se lo faceva preparare spesso e che gli ricordava la sua infanzia e le sue terre.
Una squisitezza che, come detto in precedenza, in passato era spesso collegata alla cucina casalinga e povera, data la semplicità degli ingredienti. Era infatti preparato a partire da materie prime che potevano essere facilmente reperite nel contesto contadino perché spesso costituivano la base della semplice alimentazione rurale: latte, uova e zucchero.
Un piatto dall'origine incerta ma sicuramente già conosciuto e apprezzato a fine Ottocento dato che Pellegrino Artusi ne inserì la ricetta nella prima edizione del suo libro, quella del 1891.
Una ricetta che proverrebbe, addirittura, dalla cucina romana all'interno della quale non era dolce ma salata. Fu poi oggetto di modifiche in epoche successive per adattarla alla mutazione dei gusti in ambito medievale e, nel caso delle cucine di ricchi e aristocratici, arricchendola con altri ingredienti. La modificazione più importante fu comunque l'aggiunta di miele, che la rese molto simile a quella attuale; va ricordato infatti che lo zucchero fu conosciuto solo più tardi, attorno al XII secolo, e rimase comunque per lungo tempo un bene molto costoso disponibile solo per determinate classi sociali.
Incerta è anche l'origine del nome, attorno alla quale nel corso del tempo si sono originate e sviluppate numerosissime teorie. Un dolce che comunque è presente sul territorio italiano in svariate versioni territoriali differenti, preparate anche in occasione di determinate feste religiose.
Il "latte in piedi" è diffuso a Parma e Piacenza e deve il suo nome al fatto che è costituito unicamente da latte e uova, queste ultime aggiunte per arricchire il composto e addensarlo. In generale in Emilia Romagna è diffuso il "latteruolo", altra variante del nostro protagonista molto gustosa e particolare. Questa squisitezza è presente in generale in altre regioni del Centro Italia ed è preparata in particolar modo in occasione del Corpus Domini.
Un dolce tutt'altro che semplice, per preparare infatti bene il latte alla portoghese e ottenere così un risultato in bocca morbido e, allo stesso tempo cremoso, è necessario prestare molta attenzione alla cottura: temperatura e durata sono infatti fondamentali per ottenere un risultato finale impeccabile. Il rischio è quello infatti di avere un prodotto dalla consistenza spugnosa, per nulla piacevole.
Pellegrino Artusi nel suo libro, infine, propone più modi per aromatizzarlo, in modo da creare diverse varianti.
Una preparazione semplice ma buona, profondamente collegata alla cultura contadina e innestata nel vastissimo patrimonio culturale e culinario italiano. Recuperiamola allora, magari proponendola nei nostri menù casalinghi delle feste o, perché no, anche per tutti i giorni come dolce e sana proposta per i più piccoli!
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