Un museo sulla cultura del cibo, nel cuore di Roma!

 

Forse non tutti sanno che, nel cuore della Capitale fra il Palatino e il Circo Massimo, c'è un museo straordinario, tutto sulla cultura del cibo. Infatti "Garum. Biblioteca e museo della cucina" è un piccolo gioiello che unisce storia, gusto, cultura e molte curiosità! 

Una location che, di per sé, merita una visita: un luogo denso di storia in cui l'antica Roma si fonde col Cristianesimo e, soprattutto, con la storia di generazioni di uomini e donne che ci hanno vissuto e operato. Qui infatti si sono letteralmente stratificate epoche differenti che oggi convivono in armonia in una location eccezionale. Dal Lupercale, alla prima chiesa cristiana dell'antica Urbe (con annesso convento) fino al monastero benedettino che fa per certi aspetti da involucro a questo vero e proprio scrigno di cultura alimentare.





In questo contesto meraviglioso ha sede questa realtà molto particolare, suddivisa in due sezioni principali: il museo e la biblioteca, frutto di decenni di raccolta e ricerca da parte di Rossano Boscolo, figura di spicco del mondo della ristorazione e della cultura gastronomica.

Un museo, è bene precisarlo subito, gratuito ma aperto su appuntamento (in genere è sufficiente chiamare qualche giorno prima). E' suddiviso su due piani principali in cui si articola la maggior parte dell'enorme raccolta.





Al piano inferiore c'è una collezione ricca, curiosa e articolata di strumenti di cucina, pasticceria ma anche utensili per lavorazioni particolari che oggi si sono quasi dimenticate. Un percorso che unisce la storia ma anche la cultura alimentare. E' infatti possibile scoprire e analizzare non solo le modificazioni che i vari attrezzi hanno subito nel corso dei secoli, ma anche le differenze tra componenti delle cucine professionali o domestiche. Se nel primo caso infatti l'innovazione e la scoperta di nuove metodologie sono le chiavi di lettura privilegiate, nel secondo si inseriscono anche tradizioni e credenze territoriali: le forme degli stampi da burro o per i biscotti (presenti in tutte e due le versioni) sono solo due dei numerosissimi esempi che possono essere menzionati. Una collezione che parla molto quindi anche della cultura umana e delle sue elaborazioni sociali e storiche.





Pentole, vasellame, modalità di cottura che si affiancano non solo a numerosi aspetti curiosi ma anche a vere e proprie rarità.

Al piano superiore invece vi è la biblioteca in cui storie di personaggi, ricette, menù e manuali di cucina intessono un legame solido tra mondo alimentare, scrittura e comunicazione. Illustrazioni, fotografie, libri e menù rari ricostruiscono in modo dettagliato e preciso la storia dei libri da cucina: dai grandi cuochi/gastronomi di matrice medievale fortemente legati alle figure dell'aristocrazia europea e delle corti papali, fino alla ricca ma parsimoniosa borghesia, con curiosità sull'evoluzione di ricette e piatti ormai famosissimi.

Un luogo in cui è possibile pianificare e realizzare anche eventi e manifestazioni, anche grazie alla disponibilità e gentilezza che il direttore, Matteo Ghirighini, ha nei confronti di ogni singolo visitatore (a me ha avuto la gentilezza di mostrarmi alcuni rarissimi libri di cucina).

Un luogo da visitare insomma, per scoprire non solo una particolarità poco conosciuta tutta romana, ma anche e soprattutto un pezzo importante della cultura alimentare. Un modo per conoscerlo e valorizzarlo ma anche, sarebbe bello, un centro per studiare la cultura culinaria e gastronomica, aspetto questo importante anche per docenti, formatori e professionisti.

Quando andate nella magnifica Roma vi consiglio di farci una capatina, scoprirete così un meraviglioso e ricco scrigno di storia e... gusto!





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