Crescione, la semplicità della natura.
Ci sono piante aromatiche semplici nella loro struttura ma ricche di gusto e storia; il crescione è certamente una di queste.
Un concentrato molto particolare di sapori e profumi che molte cucine popolari italiane hanno saputo valorizzare in proposte semplici, senza pretese, ma gustosissime!
Il nostro protagonista ha infatti un sapore leggermente piccante e le piccole foglie di forma arrotondata od ovale e con un colore verde brillante.
Un'erba conosciuta e apprezzata anche dalle popolazioni antiche. I Persiani ritenevano infatti che potesse contribuire a favorire la crescita e lo sviluppo dei bambini.
Altri popoli come Greci e Romani gli attribuivano anche virtù afrodisiache, peculiarità diffusa nelle credenze popolari e che durò fino all'Ottocento inoltrato!
Un aspetto interessante è che i Greci lo inserivano nel regime alimentare dei soldati come corroborante e per attenuare le fatiche legate agli sforzi bellici ma anche agli allenamenti.
Era anche associato alla mitologia: si narra infatti che il vaso di Pandora, all'interno del quale furono contenute le disgrazie che dovevano abbattersi sul genere umano, sul suo fondo contenesse anche questa pianta.
A questo nome vengono associate solitamente tre piante: il crescione d'acqua, il crescione inglese comune o agretto e, infine, il crescione dei prati.
In Emilia Romagna è presente una ricetta tradizionale in cui il nostro protagonista è l'ingrediente principe. Il cassone infatti è una specie di piadina che viene farcita con il crescione e poi chiusa prima della cottura.
La cucina popolare lo inserisce comunque in ricette semplici e fresche: nelle insalate estive, a crudo su bruschette o tar tar di carne o pesce ma anche per piatti cotti come zuppe o salse di accompagnamento a secondi piatti ma aggiunto all'ultimo momento.
E' infatti una pianta molto delicata che si può consumare anche cotta (la preparazione emiliana ne è un esempio) ma dà il massimo di sé consumata cruda. E' invece da evitare l'essiccazione che le farebbe perdere gran parte delle sue proprietà organolettiche e nutrizionali.
Un dono della terra semplice ma gustoso, esempio delle sconfinate possibilità che i nostri prati e terreni sanno offrirci e della capacità che l'uomo ha avuto nel corso del tempo di utilizzarle e valorizzarle. Un esempio significativo ancora oggi!



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