Enrico Caruso ovvero musica e cibo in un matrimonio vincente!
Enrico Caruso (Napoli, 25 febbraio 1873 - Napoli, 2 agosto 1921) fu un tenore italiano, considerato uno dei più grandi tenori di tutti i tempi!
Non di rado musica e cucina si incontrano, non solo all'interno di componimenti od opere teatrali, ma anche nelle passioni di compositori e cantanti che spesso si sono fatti dei veri e propri strumenti di diffusione della cultura gastronomica.
Enrico Caruso fu certamente una grande personalità del mondo della musica e, allo stesso tempo, uno straordinario cultore della buona cucina ed enogastronomia. Passione che amava condividere con i familiari che lo seguivano nei suoi continui spostamenti per motivi di lavoro e nelle grandi occasioni conviviali che venivano preparate e allestite dai contadini che lavoravano nella sua tenuta in Toscana.
Enrico Caruso era una persona molto estroversa e, soprattutto, particolarmente attenta ai problemi degli altri. Infatti nella sua vita vi sono molti aneddoti collegati a episodi di generosità verso i meno fortunati che lo vedono come protagonista, soprattutto quando ciò riguardava il cibo che veniva elargito nei confronti dei più bisognosi.
Era anche un ottimo cuoco e aveva una particolare passione per gli spaghetti, sia cucinarli che mangiarli. Esiste a tal proposito un episodio molto divertente che lo vede come protagonista: il famoso cantante infatti in un'occasione, stanco di essere fissato mentre si gustava un piatto della sua pasta preferita, si mise a mangiarla con le mani.
Agli inizi della sua carriera cantò al teatro San Carlo di Napoli ma la sua esibizione destò molti malumori e polemiche, montati soprattutto a causa di alcuni suoi oppositori. Proprio per questo motivo non volle più cantare nella sua città, volendola così ricordare solo per la sua ottima pasta. Questa particolare promessa venne ricordata con l'appellativo di "giuramento dei vermicelli".
Enrico Caruso non fu solo un grande diffusore della musica nel mondo ma anche e soprattutto della buona cucina in generale e, in modo particolare, delle tipicità della propria regione tanto da firmare numerosi contratti pubblicitari con aziende del mondo alimentare.
Nel tempo molte persone che lo seguivano e amavano (anche cuochi) elaborarono piatti in suo onore. Non solo, venne inventato anche un aperitivo costituito da: gin, vermouth dry e crema di menta verde.
Va anche ricordato che fornì un forte e costante aiuto a quei cuochi e pizzaioli napoletani che volevano andare in America per cercare di trovare un lavoro e migliorare la propria vita.
Esistono oggi molte ricette di pasta con l'appellativo "alla Caruso": spaghetti, bucatini e anche ravioli ma gli storici dell'alimentazione non sono concordi sulla loro origine e diffusione e nemmeno sugli ingredienti che costituivano queste preparazioni che, ancora oggi, dividono i buongustai e costituiscono un vero rompicapo gastronomico, storico e culturale.
Giuseppe Prezzolini, ex professore alla Columbia University di New York, sosteneva che Caruso contribuì in modo significativo a far conoscere gli spaghetti in America e a diffonderne il consumo.
Una delle ricette "alla Caruso" più conosciute ha come protagonisti i bucatini e, in particolar modo, tutti ingredienti tipici campani: peperoni, zucchine, pomodori San Marzano, basilico fresco e peperoncino piccante.
Un diffusore di cultura gastronomica insomma ma anche un grande uomo attento alle problematiche sociali e, nel nostro caso, allo straordinario patrimonio culturale della sua terra d'origine. Un esempio ancora oggi per tutti noi ma, soprattutto, per chi dovrebbe rappresentarci!
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