Tiramisù, il gusto della semplicità!

 

Il tiramisù è un dolce molto amato e apprezzato, non solo dagli italiani ma soprattutto dai tanti stranieri e dagli altri Paesi del Mondo.

Una storia non facile da ricostruire, molto frastagliata e variegata. Di certo ha un luogo di nascita preciso: Treviso

Deriva da un antenato goloso e denso di storia: lo "sbatudin", dolce povero di matrice contadina che è diffuso in molte località, soprattutto del Centro-Nord e ha come ingredienti base il tuorlo d'uovo montato con lo zucchero a cui si aggiungono differenti ingredienti e assume nomi diversi a seconda delle varie zone, delle modalità di preparazione e delle materie prime da cui è composto. Era merenda o, in alcuni casi, un vero e proprio pasto che veniva preparato per i bambini, gli anziani o anche gli ammalati e le puerpere. Anche Pellegrino Artusi, scrittore, gastronomo e critico letterario italiano, ne parla nella sua famosa opera "La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene". Un dolce certamente diverso da quello che conosciamo oggi e che aveva molte varianti locali e familiari.





Il famoso gastronomo Giuseppe Maffioli alla fine degli anni Sessanta pubblicò un libro sulla cucina trevisana in cui descriveva la curiosa tradizione veneta di consumare lo zabaione con la panna montata e dei particolari biscotti secchi chiamati "baicoli". Fu proprio lui che testimoniò la nascita del nostro protagonista attorno agli anni Settanta.

Il tiramisù venne servito per la prima volta al ristorante "Le beccherie" da Loly Linguanotto. Un dolce certo nutriente, che si rifà alle caratteristiche e agli usi degli ingredienti di cui si è detto sopra, e che dice molto nel suo nome, un vero trionfo di golosità che ancora oggi è molto amato e apprezzato.

Va però precisato che già nell'Ottocento nelle famiglie più agiate dell'area trevigiana il tiramisù era conosciuto e apprezzato anche se si utilizzava come base il pan di spagna, impiego dovuto presumibilmente a un'influenza asburgica sui gusti e i modelli sociali/culturali della zona. I consumi del tiramisù da parte della nobiltà o della cucina borghese del luogo sono documentati da scritti privati e varie testimonianze. Alcuni storici ritengono, in realtà, che gli stessi ingredienti fossero un modo di ribellione e rifiuto del dominio austro-ungarico. Il mascarpone, per esempio, era un prodotto di matrice prettamente italiana il cui nome deriverebbe dal dialetto lombardo. Proprio la scelta di questo ingrediente di matrice italiana era una forma di contestazione del nemico e, al tempo stesso, appartenenza al Regno d'Italia che era in formazione. Un chiaro esempio (dei tanti che si possono fare) di come l'unità del nostro Paese avvenne anzitutto in cucina attraverso ricette condivise e conosciute e tradizioni volte all'affermazione di una specifica identità d'appartenenza, come del resto hanno affermato vari storici nel tempo.

Le tradizioni e le credenze popolari affermano invece che il dolce sia stato inventato da una "maitresse" di una casa di piacere situata a Treviso come afrodisiaco e corroborante per i propri clienti.

La sua diffusione nel mondo si deve a quei trevisani che viaggiarono e lo portarono oltre oceano insieme alle loro tradizioni.

Il 15 ottobre 2010 i membri della delegazione di Treviso dell'Accademia Italiana della Cucina depositarono un atto notarile che conteneva una ricerca sul modo di preparare questo dolce per salvaguardarlo, a questa allegarono altri documenti sulla sua storia. Ne nacque anche un'apposita accademia per proteggere: nome, preparazione, storia e diffusione.

Un dolce quindi ricco di storia, tradizioni ma anche credenze e false certezze. Esempio di quell'Italia unita che il gusto ha saputo creare ancora prima degli accadimenti storici e sociali. Un concentrato di bontà semplice e golosa che attira sempre più estimatori in tutto il mondo.

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