Camillo Benso conte di Cavour e il cibo.
Camillo Benso, conte di Cavour (Torino, 10 agosto 1810 - Torino, 6 giugno 1861) fu un politico, patriota e imprenditore italiano. Ebbe numerosi incarichi di spicco e fu una figura fondamentale del Risorgimento italiano.
Fu un uomo che contribuì enormemente alla vita politica e sociale del nostro Paese. Non solo, diede anche notevole impulso al mondo del cibo e del vino.
Sosteneva che ciò di cui l'uomo si nutre avesse un ruolo fondamentale anche nell'influenzare decisioni, sancire alleanze e favorire accordi. Credeva inoltre nello sviluppo del territorio, delle tecniche di viticoltura e nella produzione del vino e anche, cosa non da poco, nella produzione delle tipicità locali e, soprattutto, nella loro immagine. Quasi un antesignano del marketing.
La tavola era per lui un luogo fisico ma anche psicologico e strategico per stipulare accordi e/o ricevere personalità diplomatiche.
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(Antonio Ciseri, Camillo Benso conte di Cavour, 1861) |
Era anche un grande appassionato di agronomia. Un uomo di sangue nobile e dai gusti raffinati, anche in cucina. Amava infatti i piatti densi di sapore e ben conditi. Ancora oggi molte preparazioni o modi di presentare i cibi sono a lui dedicati.
Fu anche un estimatore e promotore del Vermouth.
Desidero però fare una precisazione: inizialmente il nostro protagonista aveva scarse doti in agricoltura, solo successivamente se ne appassionò a tal punto da divenire una figura nota nella sua epoca. Furono infatti numerose le innovazioni che apportò e che migliorarono l'efficienza del sistema agricolo, tra cui la sperimentazione delle prime macchine agricole. Anche la risicoltura fu oggetto delle sue attenzioni o delle attività di miglioramento.
Cercò inoltre nelle sue terre di modificare le tecniche di produzione del Barolo per migliorarne la qualità e, al tempo stesso, incentivare e modernizzare la coltivazione della barbabietola da zucchero.
A tavola adorava gli Hors d'Oeuvres, ovvero gli stuzzichini, ma anche il riso con burro e parmigiano, condito con pomodorini saltati e uova. Essendo poi un amante di salse e condimenti, come già accennato in precedenza, era ghiotto per il sugo d'arrosto.
Anche le paste ripiene e le carni arrostite o brasate erano tra le sue pietanze preferite. Non era solo un amante delle preparazioni opulente a base di tagli nobili, un suo piatto preferito era la finanziera, squisitezza della cucina povera in cui si utilizzavano le parti degli animali considerate un tempo "di scarto". Anche il bicerin, bevanda storica torinese costituita da cioccolato fondente, caffè e fior di latte, era da lui molto amato.
Un uomo particolare Cavour, a metà tra tradizione e modernità, una figura certamente importante anche per l'agricoltura e il mondo del cibo, un esempio da ricordare e vivificare ancora oggi!
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