Un fiore di gusto! Storia e curiosità attorno al cavolfiore.

 

Il cavolfiore è una delle varietà più comuni e note del cavolo e appartiene alla famiglia delle Brassicacee.

Nonostante la sua origine sia incerta alcuni studiosi la collocano tra il bacino del Mediterraneo orientale e l'Africa settentrionale. Era tuttavia già conosciuto in epoca romana, durante la quale veniva consumato quotidianamente e utilizzato per la preparazione di composti medicinali.

Le fonti storiche, inoltre, hanno evidenziato che era presente un forte legame tra il nostro protagonista e Cipro, tanto che fino alla prima metà del Cinquecento aveva il nome di Brassica cipria.

Un notevole incremento alla sua coltivazione e diffusione si ebbe dalla corte di Luigi XIV.




Inizialmente, però, la coltivazione di questo ortaggio era di appannaggio delle famiglie benestanti, solo successivamente divenne alimento per i contadini. Oltre alla Francia un'altra potenza che contribuì alla sua diffusione sia in ambito italiano che europeo fu la Serenissima.

Il cavolfiore è comunque un prodotto che nel corso del tempo si legò particolarmente alle popolazioni del Nord Europa, grazie alla sua capacità di resistere ai climi rigidi.

Un aspetto curioso che non tutti conoscono è che fu per lungo tempo un fedele compagno (e nutrimento) dei marinai, per due motivi fondamentali: era facile da conservare e trasformare ed era una buona fonte di vitamina C, indispensabile per combattere lo scorbuto. Non a caso un altro alimento che non poteva mancare sulle imbarcazioni e, soprattutto, durante i lunghi viaggi erano gli agrumi, per lo stesso motivo del nostro protagonista.

Negli Stati Uniti, invece, venne importato durante la metà del XVI secolo.

In Italia è una delle crucifere più coltivate ed ha come area di diffusione il Centro-Sud: Campania, Marche, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia.

Nella storia recente fu considerato, a differenza del passato, un ortaggio per le classi povere o comunque associato alla cucina contadina. La prima regione italiana in cui si diffuse e ramificò anche dal punto di vista culturale fu la Toscana, come testimoniano anche alcune opere d'arte.

E' presente in vario modo in molti piatti regionali o territoriali: lesso, gratinato, addirittura crudo o stufato; si presta insomma a numerosissime preparazioni. La ricetta però più conosciuta e che desidero menzionare, visto anche l'approssimarsi del periodo natalizio, è l'insalata di rinforzo, tipicità gustosa del natale napoletano.

Nonostante nei decenni scorsi il cavolfiore sia stato spesso snobbato anche da cuochi e ristoranti oggi sta tornando in auge anche grazie all'operato di chef di alto livello che negli ultimi anni lo hanno inserito nei loro piatti. Un esempio significativo di quanto appena esposto è il cavolfiore gratinato di Niko Romito, piatto apparentemente semplice ma che nasconde un pensiero e preparazione accurati per offrire tutto il profumo e il gusto pulito e straordinario di un ortaggio semplice ma gustosissimo. Omaggio a un territorio ma anche all'arte culinaria che l'ha caratterizzato nel tempo e che ha accompagnato generazioni di contadini.

Straordinario cavolfiore quindi, insieme di gusto, storia e tante curiosità! Quasi un fiore particolare e unico pronto da gustare e, soprattutto, da far conoscere e apprezzare ai più piccoli!

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