Il complicato mondo del cibo.

 

Oggi c'è una grande attenzione al mondo del cibo e alle sue infinite declinazioni: materie prime, rapporto con l'ambiente, ricette, aspetti storici e culturali ma anche cibo di altre religioni e Paesi, questi sono alcuni dei moltissimi argomenti che possono essere menzionati. 

Un vero e proprio puzzle costituito da moltissimi pezzi, a volte molto differenti gli uni dagli altri e che, diciamoci la verità, spesso mal si incastrano. I media hanno certamente un ruolo centrale in questo complicato mondo: siti e blog, programmi televisivi ma anche personalità celebri nate e cresciute col cibo.

I cuochi infatti sono divenuti vere e proprie star in grado di catturare attenzione, partecipazione, ascolti e di essere presenti in numerosissime trasmissioni. Un successo grazie al quale star che non sono per nulla portate per la cucina (e, ammettiamolo, si nota!) si cimentano in ricette, menù e consigli, spesso grotteschi.

Negli ultimi anni è cresciuta enormemente anche l'attenzione alla salute legata all'alimentazione. Si sono infatti diffuse nozioni scientifiche e nutrizionali che, se da un lato hanno migliorato il nostro rapporto con la cucina e le materie prime, dall'altro hanno generato attenzioni ossessive e a volte illogiche. Le mode per i beveroni di frutta e verdura, le barrette sostitutive dei pasti sono solo due esempi che possono essere citati. 





Sono stati fatti certamente passi importanti su molti punti: cibi funzionali per la prevenzione di malattie, alimentazione e attività fisica, diete mirate per prevenire o contrastare disturbi di vario genere, regime nutrizionali pensati per le differenti fasce d'età.

Allo stesso tempo stiamo riscoprendo, forse ancora troppo lentamente, il nostro passato legato alla tavola e all'agricoltura con l'enorme patrimonio culturale e sociale che ne deriva. Il prodotto tipico, la sua storia e il rapporto con le generazioni passate stanno infatti riscuotendo sempre più successo.

Vi è anche un'attenzione sempre più crescente al ruolo dell'industria alimentare nei cambiamenti climatici ma anche l'importanza di fare scelte consapevoli per questo enorme problema e, non da ultimo, per il benessere animale.

Quasi paradossalmente, sono presenti e spesso, sempre più diffusi, aspetti che stanno all'opposto: spesso il consumatore infatti è disattento o impreparato, lasciandosi ingannare dalla pubblicità o da alcune etichette. Non è infatti un caso se negli ultimi anni si è acceso un forte dibattito nei confronti di queste ultime e del loro ruolo nelle scelte alimentari.

L'obesità, soprattutto quella infantile, è un problema sempre più serio e crescente. L'Italia, Paese cui la dieta mediterranea è stata scoperta e studiata è, purtroppo, nei primi posti per questa grave epidemia legata a una multifattorialità in cui giocano certamente un ruolo fondamentale il marketing ma anche, quasi inevitabilmente, le scelte alimentari del nucleo familiare. 

Il Junk food, molto diffuso tra i giovani e, generalmente, tra le persone con un reddito basso, è un altro problema importante sia in termini di nutrizione e salute che nei molti aspetti che riguardano l'ambiente e il benessere animale. Frutta, verdura e pesce, un tempo considerati cibi poveri (con le dovute eccezioni naturalmente), oggi, a causa del forte aumento dei prezzi, stanno diventando inaccessibili a una fascia sempre più ampia di persone.

Oltre a ciò la storia e cultura dei prodotti sono troppo spesso snobbate o ritenute fattori di secondaria importanza, anche dalle aziende alimentari! Queste ultime infatti, purtroppo, non considerano gli aspetti appena esposti come fondamentali per il proprio lavoro. Storia e cultura, soprattutto per i prodotti italiani, sono infatti quegli elementi imprescindibili che rendono uniche le nostre squisitezze, caratteristiche che potrebbero renderle maggiormente appetibili sui mercati e, al tempo stesso, permettere ai territori da cui derivano di essere maggiormente conosciuti, apprezzati e visitati. Una vera e propria rete culturale che gioverebbe all'intero sistema ma che è ancora troppo spesso ignorata o utilizzata scarsamente e con poca intelligenza.

Anche giornali o siti di settore sono troppo commerciali, concentrandosi solo ed esclusivamente su ricette, chef, ristoranti o argomenti d'impatto emozionale ma che poco hanno a che fare con i problemi sempre più stringenti su cui siamo chiamati a riflettere e operare. Urgentemente! 

Possiamo andare avanti in questo modo con questa mancanza (voluta) di sensibilità? Credo che gli eventi climatici e sociali a cui assistiamo ci suggeriscono un secco e deciso no!

Di certo il mondo alimentare è sempre più schizofrenico, caratterizzato da opposti forti e decisi che però convivono, anche in un'unica realtà. Un panorama complesso che va compreso e analizzato ma su cui è necessario anche intervenire e in cui darsi da fare per compiere quel cambiamento che tutti auspichiamo e che è necessario, oggi più che mai.

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