Cucina, che passione! Aldo Fabrizi e cibo tra film, vita privata e poesia.
Aldo Fabrizi (Roma, 1 novembre 1905 - Roma, 2 aprile 1990) fu un attore, regista, sceneggiatore, produttore, comico e poeta italiano. Un personaggio estremamente poliedrico e di gran talento che si misurò nella sua carriera in ruoli sia comici che drammatici.
L'indimenticato attore ebbe indubbiamente un rapporto particolarissimo col mondo del cibo, in particolar modo la pasta. Nacque infatti da una famiglia povera e rimase orfano del padre all'età di undici anni e, oltre a dover contribuire al sostentamento della famiglia, imparò a cucinare.
Un amore, quello per la tavola, che emerge non solo nei suoi personaggi e nella vita reale, ma anche nelle poesie in romanesco che scrisse e che avevano come protagonisti i principali piatti della tradizione ma anche i riti o gli aspetti quotidiani legati alla trasformazione delle materie prime e al loro consumo.
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(Aldo Fabrizi in una scena del film italiano "Hanno rubato un tram", 1954) |
Un uomo che, come si può notare in una sua nota poesia, aveva anche provato a dimagrire attraverso diete ipocaloriche, senza però ottenere risultati. A tal proposito il componimento che parla di ciò appare divertentissimo e riflette al contempo lo stretto legame che lo unisce alla tavola. Egli infatti afferma che:
" (...) Nun è pe' fa' er fanatico romano;
però de fronte a " sto campa' " d'inedia,
mejo morì co' la forchetta in mano! "
Un pezzo verace, sincero e al tempo stesso estremamente eloquente sulla sua passione per il cibo. Un uomo di gusto insomma, nel vero senso della parola, ma non fossilizzato sulle tradizioni o sul rispetto rigoroso di ricette e procedimenti che devono essere, secondo alcuni, immutabili; ne è un esempio significativo un'altra sua poesia dal titolo: "La matriciana mia" der Sor Aldo Fabrizi, in cui insieme alla cipolla fa soffriggere anche un pezzetto di zenzero.
Aldo Fabrizi è anche e soprattutto legato a piatti semplici che non devono essere per forza complicati o costituiti da ingredienti pregiati ma che, anzi, sono densi di gusto e facili da preparare, come del resto è dimostrato da un suo poema che parla della gricia, piatto semplice della cucina romana ma gustosissimo:
" Tu moje, doppo er solito trasloco,
se gode co' li pupi sole e bagni,
e tu, rimasto solo, che te magni,
si nun sei bono manco a accenne er fuoco?
Un pasto in una bettola, a dì poco,
te costa un occhio appena che scastagni;
si te cucini invece ce guadagni
e te diverti come fusse un gioco.
Mo te consijo 'na cosetta cicia
ma bona, pepe e cacio solamente,
che cor guanciale poi se chiama Gricia.
E m'hai da crede, dentro a quattro mura
magnà in mutanne ... senza un fiato ... gnente...
se gode più de' la villeggiatura"
(La pastasciutta, 1974)
Aspetti che rientrano inevitabilmente anche nei personaggi dei film e nelle loro vicende, poesie e pellicole che narrano il rapporto dell'uomo col cibo, soprattutto il vivere quotidiano, le sue valenze sociali e culturali ma anche i caratteri legati alla gente semplice e al suo modo di vivere e pensare. Soprattutto quest'ultimo aspetto, pensare, lega in modo indissolubile Fabrizi al mondo alimentare e ai suoi profumi, alle pratiche che lo costituiscono, alla ritualità quotidiana e ai sapori di tutti i giorni, senza pretese ma con tanto gusto e passione.
Attraverso le sue poesie parla anche di ricette, consigli di cucina e preparazioni, svelandoci così la sua passione viscerale per il mondo del mangiare, espressione immediata e simbolica del vivere e, soprattutto, dell'esistenza umana.
Un carattere difficile quello del nostro protagonista, molto permaloso e per nulla incline al compromesso, aspetti che si uniscono all'infedeltà spesso mal celata. Una personalità estremamente complessa insomma, anche sul piano caratteriale, con un profondo senso di solitudine e di manchevolezza che venne sempre compensato dai piatti e dalla tavola. Aspetti per lui imprescindibili, fonti e mezzi per sentirsi vivo ma, al tempo stesso, compagni fedeli e sempre presenti nonostante le sue spigolosità caratteriali.
Gusto, cibi e curiosità che rendono questo grande protagonista del panorama culturale italiano del secolo scorso ancora più curioso e interessante, una figura da riscoprire insomma, soprattutto sul piano gastronomico!
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