Zenzero: la magia di una storia.


Oggi lo zenzero è un ingrediente comune in cucina, attorno al quale negli ultimi anni si è sviluppata molta attenzione, un po' per il suo aroma particolare che conferisce ai piatti una piacevole nota di freschezza, ma anche per le virtù benefiche attribuitegli. Un prodotto insomma che è oggetto di attenzioni in cucina e nel mondo dei rimedi naturali.

La sua origine tuttavia è incerta: alcuni storici ritengono che probabilmente provenga dall'India, tuttavia il suo consumo si è diffuso sia in Oriente che in Occidente. Il nome tuttavia da una parola sanscrita il cui significato è "corno", chiaro riferimento alla sua morfologia. La parte che si usa della pianta (e che è nota a tutti) è il rizoma; ne esistono tre varietà: bianco, giallo e rosso.




Quel che è certo è che il nostro protagonista era noto nell'Impero Romano già a partire dal 300 d. C. e il suo uso era molteplice: ingrediente in unguenti e preparazioni medicinali ma anche aromatizzante in numerose vivande: dalla carne al vino.

E' tuttavia nel Medioevo che il suo uso e fama si consolidarono all'interno delle società occidentali; nel XIII - XIV secolo era utilizzato soprattutto secco macinato, una variante di quello fresco che era indubbiamente idonea ai commerci e ai lunghi tragitti. E' noto infatti come le spezie, prodotti che provenivano da zone dell'Oriente, abbiano giocato un ruolo fondamentale per lungo tempo non solo all'interno dei sistemi alimentari, ma anche e soprattutto culturali ed economici. Simbolo di prestigio e disponibilità economiche, veicoli di benessere fisico e spirituale, fonte di ricchezza (tanto da essere inserite nei lasciti testamentari), causa di guerre e dissidi, erano insomma delle materie prime ambite e dense di significati. 

La categoria era piuttosto ampia e al suo interno erano inseriti anche prodotti che, di fatto, non lo erano; il nostro protagonista per certi versi è uno di essi. Era diffuso il suo utilizzo nella società medievale, sotto diversi aspetti: costituente di salse e preparazioni, medicinale, prodotto sfizioso per profumare l'alito (la versione candita che veniva consumata in occasione dei grandi ricevimenti o banchetti), amato e utilizzato dai ceti elevati era apprezzato dalla regina Elisabetta I d'Inghilterra, che ne era particolarmente golosa.

Da sempre poi gli vengono attribuite numerosissime proprietà benefiche: digestivo, corroborante, coadiuvante nella lotta alle malattie da raffreddamento, ottimo per i dolori articolari e come disinfettante ma anche potente afrodisiaco; fu proprio quest'ultima caratteristica che ne influenzò spesso la presenza e l'utilizzo nella storia. Già le civiltà antiche gli attribuivano questa prerogativa, credenza che poi fu accentuata dalla medicina medievale. 




La Scuola Medica Salernitana, importantissima istituzione medica medievale, sosteneva che spingesse in modo forte i giovani ad amare, proprio per questo fu l'ingrediente fondamentale di un composto d'amore che veniva preparato e venduto per facilitare o, comunque, favorire questo importante aspetto della vita, soprattutto in passato. Un prodotto quindi denso di storia ma anche di proprietà benefiche, a volte anche presunte o, addirittura mitiche, come la convinzione durante l'epoca di re Enrico VIII che il suo consumo e l'utilizzo aiutassero a prevenire la peste.

In alcune culture antiche, soprattutto orientali, era anche e soprattutto un ingrediente sacro, utilizzato dalla casta sacerdotale per invocare i poteri e i benefici del fuoco, ma anche nei riti di propiziazione o di esorcizzazione della cattiva sorte. Caratteristiche e usi che si tramandarono nei secoli e vennero inserite anche nei manuali di pratiche esoteriche per la preparazione di particolari fatture o nello svolgimento di riti. Si pensava infatti che un'altra sua caratteristica importante fosse quella di catalizzare gli effetti di un rito (sia a scopo benigno che maligno), ovvero accelerare gli effetti consentendo così il loro manifestarsi in tempi brevi.

Ma lo zenzero, come già accennato, è presente nella tradizione culinaria di molti Paesi, soprattutto del Nord Europa, come costituente di salse, piatti e dolci. Sono noti a tal proposito i biscotti legati al periodo natalizio che fungono da cibo, decorazione ma anche simbolo di famiglia e tradizione, presenti in diversi territori con numerose varianti.

Un prodotto vegetale quindi incerto nell'origine ma certo e sicuro nella sua presenza all'interno di storia e cultura di molti Paesi e popoli, simbolo di un passato che è ancora presente e che dialoga col futuro ma che è oggetto, ancora oggi, di costante attenzione e cambiamenti.

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