Il vino fa bene? Medicina e vino a confronto attraverso un legame vecchio di secoli.

 

Il legame tra vino e medicina è indubbiamente complesso e articolato. Fin dai tempi antichi infatti questi due mondi si sono influenzati e contaminati, entrando insomma l'uno nell'altro. Sono numerose le sfaccettature che nel tempo ha assunto questo rapporto, testimoniando così non solo la straordinarietà della bevanda ma anche la sua complessità e il profondo legame con l'uomo.

Il vino è stato considerato nel tempo, spesso, anzitutto una medicina, utilizzato a scopo terapeutico fin dalle civiltà antiche. Gli Egizi, per esempio, lo utilizzavano come anestetico; gli Etruschi e altre civiltà per attenuare problematiche esterne al corpo come lussazioni o botte, ma anche problemi interni e come disinfettante. Un'attribuzione quest'ultima che ha riscontrato molto successo nel corso della storia, la pratica di mescolare vino all'acqua, diffusa in alcune zone rurali ancora oggi come retaggio del passato, deriva dal tentativo di rendere più sicura l'acqua che quotidianamente era consumata ma che, spesso, non era in condizioni igieniche ottimali.

Anche le fasciature con vino, diffuse nel Medioevo per curare ferite, infezioni o malattie della pelle, riscontrarono un discreto successo anche nelle epoche successive.




La bevanda dono di Bacco è stata utilizzata nel tempo anche come toccasana, per la preparazione cioè di decotti a base di vino dalle varie proprietà curative. Già presso l'antica Roma infatti era utilizzato come base in cui inserire le erbe curative per estrarre i principi benefici; Galeno, medico romano antico, ha fornito numerosi scritti in tal senso.

Arnaldo da Villanova, medico, scrittore e alchimista spagnolo del XIII - XIV secolo di opere riguardanti temi religiosi, personaggio molto influente presso le corti dell'epoca, all'interno dell'opera "Liber de vinis" parla del rapporto tra l'inebriante bevanda e la medicina. Un'opera tuttavia differente rispetto a quelle già prodotte nel medesimo periodo o in quelli precedenti, perché non si basava su nozioni già conosciute provenienti dall'antichità.

Proprio nell'opera appena citata, inoltre, sono presenti precise indicazioni sul modo di aromatizzare i vini per generare delle proprietà terapeutiche specifiche. Vi era addirittura l'indicazione di un vino in cui era stata fatta macerare una lingua di manzo e che l'autore riteneva appropriato per curare pazzi e dementi.

Il vino come medicina fu utilizzato fino a un'epoca relativamente recente, ovvero fino all'Ottocento, secolo in cui la scienza medica e farmaceutica ebbero straordinarie evoluzioni.

Altro tema assolutamente interessante in questo grande mondo è il rapporto tra vino e longevità, molto presente oggi soprattutto nelle campagne pubblicitarie dei vini, in particolar modo rossi. A esso si lega quello che viene definito "paradosso francese", sviluppatosi qualche decennio fa. Esso consiste nella particolarità secondo cui in Francia, sebbene sia presente un'elevata percentuale di consumo di alimenti costituiti da grassi saturi, l'incidenza di malattie dell'apparato cardiaco é basso a causa delle sostanze benefiche contenute nel vino rosso. Un fenomeno su cui negli anni le aziende, per esigenze di marketing, hanno fatto molto leva. Tuttavia è bene affermare che a oggi non ci sono evidenze scientifiche certe che permettano di confermare tali tesi.

Altro tema connesso a quelli appena esposti ma che si pone, sostanzialmente, all'opposto è l'abuso connesso al suo consumo e, in generale, a quello di bevande alcoliche. Questi aspetti sono oggi particolarmente evidenti tra i giovani e portano non solo a forme di dipendenza ma anche al manifestarsi di episodi violenti i cui esiti spesso sono negativi per sé e gli altri. Fattori sociali, psicologici e culturali giocano un ruolo fondamentale anche in queste tematiche. A essi però debbono aggiungersi da un lato una scarsa valutazione del pericolo, dall'altro un'educazione e sensibilizzazione ancora troppo insufficienti.

L'ultimo aspetto importante sia sul piano storico che culturale e sociale, vero e proprio ponte tra passato e presente, è l'associazione tra il vino e le credenze popolari. Esse affondano le proprie radici nella storia antica e, nel corso del tempo, sono state oggetto di modificazioni ed evoluzioni. Gli enoliti sono un esempio significativo di quanto appena affermato. Erano infatti conosciuti anche con il nome di "vini medicinali" (in riferimento a quanto esposto all'inizio dell'approfondimento), composti a cui la tradizione popolare attribuisce differenti proprietà curative e sono ottenuti dalla macerazione nel vino di piante medicinali, fiori e spezie. In questo caso però i tipi di vini che vengono utilizzati sono quelli bianchi o liquorosi, tutti con un elevato grado alcolico.

Anche le implicazioni culturali e storiche di questi preparati non sono da sottovalutare, alcuni prodotti oggi di grande successo come il vermouth hanno l'origine culturale e storica proprio nei preparati che ho esposto in precedenza. Esempi significativi quindi della commistione tra credenze mediche, cultura popolare e alimentare ma anche gusto e storia.

Profumi e curiosità che coinvolgono anche il mondo del vino e che ci restituiscono un panorama estremamente complesso ma anche interessante per la cultura alimentare odierna e futura.

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