Il mondo dell'olio d'oliva nell'arte: mestieri, territori e prodotti.


L'olio d'oliva è un prodotto che, come ho avuto modo di documentare in numerosi approfondimenti precedenti, è profondamente legato al Mediterraneo e alle terre che vi si affacciano con le innumerevoli culture e popolazioni che si sono succedute lungo i secoli. Questo legame profondo ha influenzato inevitabilmente i vari aspetti della vita e della cultura; l'arte è uno degli esempi maggiormente significativi. In essa il nostro protagonista non è presente in modo uniforme ma estremamente variegato anche (e soprattutto) grazie all'eterogeneità che lo caratterizza e che fa parte dei differenti aspetti che lo compongono. Tempo, culture e religioni differenti, ma anche geografia, hanno arricchito notevolmente tutto ciò con significati a volte, addirittura, contrastanti; in particolar modo nell'arte.



(Simone Martini e Lippo Memmi, Annunciazione e santi, 1333 circa,
Galleria degli Uffizi , Firenze)



L'atto stesso di produrre l'olio è un'arte che ogni territorio e cultura hanno elaborato con proprie caratteristiche, pur comprendendo la sua importanza nell'economia ma anche nei sistemi alimentari, soprattutto nelle località vocate a questa produzione. In altre invece era un bene prezioso, destinato a particolari occasioni
Bisogna anche riconoscere che la pianta stessa, l'ulivo, è una vera e propria scultura naturale vivente, un essere sinuoso e longevo che ha da sempre affascinato gli artisti che lo hanno inserito nelle loro opere quale simbolo di virtù, attaccamento alla terra e aspirazioni.



(Vincent van Gogh, 1889, Zurigo, collezione privata)
 


Del resto la presenza di olio e ulivo è molto forte anche in letteratura e perfino in numerose religioni, sotto differenti aspetti. Nell'antica Grecia i miti che li riguardano sono moltissimi, non basterebbe un approfondimento specifico per descriverli tutti. L'olio d'oliva poi è citato nella Bibbia più di duecento volte, non solo per gli utilizzi rituali ma anche per quelli di tutti i giorni o come portatore di numerosi significati. Questo insieme di simbologie assai complesso presente nel Vecchio e nel Nuovo Testamento è indubbiamente documentato anche dall'arte attraverso la rappresentazione dei numerosi passi biblici che lo hanno come protagonista. In linea generale, tuttavia, in questo campo l'ulivo è innanzitutto simbolo di pace e alleanza, di due livelli: la prima è quella tra Dio e gli uomini che ha come esempio più conosciuto il ramoscello d'ulivo dopo la terrificante esperienza del Diluvio; la seconda è dell'uomo con i propri simili, l'esempio più conosciuto in questo senso è Giuditta col ramoscello d'ulivo come simbolo della pace dopo la morte di Oloferne, re assiro. Il nostro protagonista è quindi il simbolo concreto dell'alleanza , soprattutto quella tra divinità e natura umana, come testimonia la prima opera di questo approfondimento in cui, nella parte centrale, l'arcangelo non tiene tra le mani un giglio come nella consueta iconografia, ma un ramoscello d'ulivo a simboleggiare il nuovo e definitivo patto che Dio stipula con l'umanità attraverso Maria.



(Andrea Solari, Maria Maddalena, Walters Art Museum,
Baltimora, Stati Uniti)


La rappresentazione dell'olio nei dipinti di matrice sacra ha anche la funzione, volontaria o involontaria, di documentarne gli utilizzi e i significati di cui è protagonista nelle liturgie cristiane : unzione regale e profetica, simbolo di consacrazione ma anche, mescolato a essenze profumate, balsamo per lenire le sofferenze, profumare gli ospiti importanti o anche preparare i corpi nei riti funebri. Come documenta bene l'opera di Andrea Solari che ho voluto inserire qua sopra, l'olio è usato dalla santa nei testi evangelici proprio per questi scopi, tanto da divenirne il simbolo.
L'arte ha poi documentato, come ho accennato all'inizio di questo approfondimento, la presenza dell'ulivo nei territori e, conseguentemente, i lavori ad esso associati: potatura, raccolta delle olive ma anche le feste per l'olio nuovo celebrate all'aperto, ha insomma esaltato la vita umana che si è intrecciata nel tempo con questa pianta ed il prodotto da essa derivato.



(Osias Beert, Natura morta con fragole, ciliegie e olive, 1608,
Gemaldegalerie, Berlino)


(Jean-Baptiste-Siméon Chardin, Natura morta con barattolo di
olive, 1760, Louvre, Parigi)



Infine, la presenza che desidero menzionare attraverso le ultime due opere che ho inserito è quella nelle nature morte. In questo grande filone d'arte l'olio e le olive sono spesso gli alimenti di tutti i giorni, sinonimo di quotidianità e vita rurale. Nell'ultima opera a fianco alla terrina di paté, piatto simbolo della cucina francese, sono presenti vino rosso, frutta, la raffinata burriera in porcellana, ma anche il vaso con le olive conservate in salamoia, alimento di richiamo alla terra ma soprattutto alla simbologia mediterranea degli alimenti raffigurati.
Valenze simboliche , sociali e culturali che attestano come il mondo dell'olio d'oliva sia fortemente connesso all'uomo e alla sua storia lungo i secoli ma anche espressione dei territori e delle manifestazioni culturali, sociali e religiose umane.

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