Ribes, piccoli doni della natura.

 

Per molti secoli i frutti di bosco sono stati considerati prodotti legati ai ceti sociali bassi, probabilmente perché facilmente reperibili e disponibili alla raccolta e consumo.

Sono diversi i riferimenti che si trovano in antichità attorno ai ribes, tutti si associano alla medicina e, in generale, alla preparazione di composti allo scopo terapeutico. Un valido esempio di quanto appena affermato è il "Trattato de' cibi e del bere" di Baldassarre Pisanelli, medico, viaggiatore e collezionista del Cinquecento.

Nei secoli scorsi erano molto coltivati nei Paesi del nord Europa ma poco in Italia. Il loro nome infatti nacque nel Cinquecento dallo scandinavo "rips".

Ne esistono numerosissime varietà e i luoghi d'origine sono differenti: per quello comune sono le regioni montane dell'Europa occidentale mentre per quello nero l'Asia e l'Europa settentrionale, fino alle Alpi.

E l'unico genere appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae che è diffuso nell'intero emisfero boreale e in Sudamerica. E' costituito da piante coltivate a scopo alimentare e ornamentale.

Nel nord America ne crescono numerose specie. I ribes coltivati oggi derivano dalle varietà portate dall'Europa nel XVII secolo e diffusesi in tutto il Paese.




Il nostro protagonista in passato era soggetto a un parassita particolare che può infestare anche il pino bianco e che provocava la moria di intere foreste. Proprio per questi motivi vennero proibite le coltivazioni di ribes e di uva spina nel 1911 e rimasero fino al 1966, anno in cui vennero eliminate (non in tutti gli Stati). Ne consegue una oggettiva difficoltà di poter reperire ribes freschi in America, in particolar modo all'interno di quelle aree la cui coltivazione è ancora proibita.

Gran parte della produzione del nostro protagonista avviene in Europa dove la sua coltivazione si affermò attorno al XVI secolo.

Le sue proprietà medicinali (sia dei frutti che delle foglie) erano note già nei secoli scorsi, non a caso il botanico John Gerard ne parlò nel suo libro "Herball" del 1597. Ancora oggi le bacche di ribes rosso e nero si raccolgono nei boschi del Nord Europa per le loro proprietà medicinali.

Solo a partire dal XVII circa le varie tipologie di ribes entrarono nelle cucine di alcuni Paesi, non solo come ingredienti in preparazioni dolci ma anche in secondi a base di carne e selvaggina.

Il ribes è ricco di vitamina C. Nello specifico il ribes nero era l'unica fonte di vitamine che poteva essere coltivata negli orti inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale, oltre a ciò ai bambini veniva somministrato un ricostituente a base di ribes nero per rafforzare le difese immunitarie.

Ad oggi la maggior parte della produzione inglese è usata per fare succhi mentre in Francia il ribes è impiegato per produrre la "crème de cassis", liquore che spesso viene mescolato al vino bianco.

Negli ultimi anni il ribes è molto consumato sia per le note aromatiche, per la freschezza che apporta ai piatti ma anche per le innumerevoli virtù benefiche. Un concentrato insomma di gusto e salute, tutte in una piccola bacca coloratissima!

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