Finferli: gusto e profumo di bosco!

 

I finferli sono dei funghi straordinari, tra i miei preferiti! I loro profumi, delicati da crudi, si sprigionano durante e grazie alla cottura. Un fungo ottimo che non ha nulla da invidiare ai più prestigiosi e rinomati porcini.

Il Cantharellus cibarius ha numerosissimi nomi che testimoniano, tra l'altro, la sua ampia diffusione e la forte connessione con le varie tradizioni culinarie e popolari: gallinaccio, galluccio, gallastruzzo, gaetello, gaitello, giallino, galletto, finferlo, margherita, gallinella, garitola, cardarella.




Un dono della terra che cresce nei boschi di latifoglie (come querce e faggi) oppure conifere (come abeti e pini) e predilige terreni acidi e drenati.

E' un fungo molto conosciuto e apprezzato. Ha un legame particolare con l'uomo e la cucina, da sempre infatti le tradizioni contadine e rurali di svariati Paesi lo utilizzano in innumerevoli ricette.

Le prime testimonianze storiche sui finferli sono di epoca romana e già allora erano considerati una vera e propria prelibatezza!

Nel Medioevo numerose credenze e mitologie si svilupparono attorno ad essi, non solo, erano infatti utilizzati anche per scopi medicinali.

Come per molte altre tipologie di funghi nelle zone di maggiore raccolta furono nei secoli scorsi dei validi mezzi di sostentamento per la gente povera. Sono infatti numerose le ricette regionali, soprattutto al Nord e in Paesi come la Francia, che li vedono come protagonisti. Questo lo si deve anche alla loro estrema versatilità e, soprattutto, a un gusto che permette loro di essere utilizzati in numerosissime preparazioni e poterli abbinare agli ingredienti più diversi.

Sul piano nutrizionale sono ricchi di vitamine del gruppo B e D2, contengono anche ferro e altri sali minerali ma sono privi di grassi e poco calorici. Proprio per questo sono particolarmente indicati nelle diete dimagranti o a basso apporto di calorie.

Sono stati anche soggetti dell'arte nei secoli divenendo protagonisti all'interno di nature morte e scene di mercato. Nella simbologia rappresentano, come tutti i funghi, il piacere mondano. Entrambi infatti hanno un profondo legame con la morte. Nell'arte dei secoli scorsi rappresentano la seduzione del male e il piacere. 

Simbologie, gusti, profumi e pratiche culinarie che si intrecciano e fanno di un dono della natura apparentemente semplice un trionfo della cultura umana.




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