Acetosella: erba semplice ma solo nell'aspetto!
L'acetosella è un vegetale appartenente alla famiglia delle Oxalidaceae. Il suo nome deriva dal sapore acidulo delle foglie che in passato erano utilizzate come una sorta di condimento per le insalate.
Era molto conosciuta già dalle popolazioni antiche e veniva consumata anche nel Medioevo per favorire la digestione.
Il suo uso in cucina è vecchio di secoli. Dalle sue foglie può essere ricavata una bevanda molto dissetante che può essere preparata come una sorta di limonata; le sue radici invece erano preparate e consumate da molte tradizioni contadine come si fa per gli asparagi.
E' una pianta molto diffusa in vari territori italiani e di altri Paesi, le prime testimonianze del suo utilizzo come pianta officinale si hanno negli scritti del medico e poeta greco Nikandros von Colophon considerato l'autore dei più antichi testi di ricerca sulla scienza dei veleni.
E' originaria del Sud Africa, secondo alcuni testi fu introdotta per la prima volta in Europa attorno al 1757 a Londra e il suo principale utilizzo era quello ornamentale. Si diffuse poi lungo il bacino del Mediterraneo: in principio in Sicilia (1796), poi in Sardegna (1859) e infine a Creta (1883).
Per altre fonti invece la sua introduzione in area mediterranea avvenne nel 1806 circa nell'isola di Malta come specie ornamentale da parte di una signora inglese proveniente da Città del Capo e poi fu per merito di un frate che giunse in Italia del Sud.
Una pianta che la tradizione povera utilizza in moltissimi modi: in cucina per conferire sapore a piatti semplici come zuppe, risotti, minestre, frittate, per sbiancare il bucato e come rimedio naturale grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Dall'acetosella veniva estratto il sale di acido ossalico utilizzato nelle tintorie per togliere macchie di ruggine e di inchiostro ma anche, più in generale, per sbiancare (oltre che al bucato, come detto in precedenza) paglia, rame e ottone.
In molte zone d'Italia l'acetosella simboleggia l'amore materno e la protezione perché di notte e nei giorni piovosi i petali si chiudono l'uno sull'altro facendo assomigliare il fiore a una campanula. Dal punto di vista simbolico invece l'acetosella è una pianta che, con i suoi fiori, segna la fine delle ansie della vita perché la sua fioritura avviene poco prima della primavera, forte richiamo quindi al ritorno della vita e alla speranza. Nel corso del tempo venne poi messa da parte perché sostituita dall'acetosa.
E' stata lungo i secoli anche al centro di molte leggende popolari: i Celti infatti associavano questa pianta a un particolare gnomo, credenza in parte sopravvissuta in Irlanda e nell'immenso patrimonio di saghe popolari di quei magnifici luoghi.
Oggi l'acetosella è utilizzata e reinterpretata sia nei ristoranti di alto livello che in quelli vegetariani/vegani, non solo come decorazione ma come vero e proprio ingrediente in gustosi piatti. Può anche essere utilizzata per preparare benefici decotti. E' infatti una pianta ricca di proprietà e con un buon contenuto di vitamina C (che però è sensibile al calore). Contiene anche sostanze antiossidanti come la coercitina ed è quindi una pianta diuretica e lassativa.
Un concentrato insomma di gusto, tradizioni, credenze ma anche di salute, tutto alla portata di mano, anzi, di prato!
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