Barbabietola: colori e sapori della terra.

 

La barbabietola (Beta vulgaris) è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia Amaranthaceae. Appartengono a questa famiglia varie tipologie: quelle destinate alla produzione dello zucchero, altre al consumo umano e non mancano quelle per l'alimentazione animale.

Tra le più conosciute vi è certamente la barbabietola rossa, erroneamente chiamata "rapa rossa" e di cui ho inserito una foto in questo approfondimento.

La barbabietola è originaria del Mediterraneo ed era conosciuta già dalle popolazioni antiche come Greci e Romani. Era infatti impiegata non solo in ambito alimentare ma anche come medicinale e dei suoi utilizzi e proprietà ne hanno parlato all'interno delle loro opere anche personalità famose come Teofrasto, Plinio il Vecchio e Columella.





Per lungo tempo questo ortaggio fu associato alle classi povere e contadine perché faceva parte di quelle verdure che non mancavano nei miseri orti e che, soprattutto, faceva parte della scarna dieta quotidiana.

Anche nella cucina italiana è molto presente, in moltissimi modi. Le rape infatti oltre a essere di facile coltura e ad adattarsi bene a differenti tipologie di terreno e clima si prestano a innumerevoli preparazioni. Non solo lessate o in insalate come vengono generalmente proposte oggi ma anche, soprattutto al Nord, ingredienti in insaccati, zuppe o, in generale, primi piatti.

Di certo il loro rapporto con l'uomo è saldo e di lunga durata, la prima attestazione scritta sulle nostre protagoniste è infatti un catalogo Babilonese del VII secolo a. C.

Un dono della terra che era apprezzato non solo nel Bel Paese ma, come appena accennato, proprio per la loro grande adattabilità di coltura e versatilità nelle preparazioni, anche in numerose aree dell'Europa del Nord caratterizzate dal clima difficile, tanto che le fonti storiche attestano come già nel XIII secolo la barbabietola fosse in Germania un pilastro importante dell'alimentazione contadina.

In generale la coltivazione della barbabietola era molto diffusa nel Medioevo. Nel XV secolo la sua coltivazione era molto presente anche presso i monasteri. Inizialmente era coltivata per le foglie e il loro impiego nei rimedi erboristici, solo successivamente iniziò l'utilizzo anche della radice (soprattutto nella variante rossa).

Di certo la barbabietola, soprattutto le varietà pigmentate, erano impiegate in passato anche in altri ambiti, ad esempio come coloranti naturali.

Oggi il loro consumo non è apprezzato da tutti a causa del particolare sapore che le caratterizza e, spesso, dell'incapacità a trasformarle o a saperle valorizzare (questo, purtroppo, anche da parte dei ristoranti).

Dal punto di vista nutrizionale hanno numerose proprietà benefiche per l'organismo, soprattutto antiossidanti. Sono anche degli energizzanti naturali e svolgono azione protettiva dell'apparato cardiovascolare e, grazie all'elevata presenza di fibra, sono alleate dell'intestino.

Gusto, storia e colori di un prodotto apparentemente umile ma da sempre alleato dell'uomo!

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