Ermanno Olmi e il cibo.

 

Ermanno Olmi (Bergamo, 24 luglio 1931 - Ospedale di Asiago, 7 maggio 2018) fu un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, direttore della fotografia, montatore e scrittore italiano.

In occasione dell'Expo del 2015 definì il cibo e l'alimentazione "sacri", questo la dice lunga del suo rapporto con la tavola ma anche e soprattutto col mondo che ci circonda, il ciclo delle stagioni, l'importanza dell'atto del mangiare e, soprattutto, l'attenzione a non sprecare.

Fu certamente un grande indagatore del mondo contadino e della sua importanza nella storia dell'uomo e dei territori. Il suo film "L'albero degli zoccoli" (1978) fu il più grande esempio delle tematiche appena esposte. Tantissimi i riferimenti alla tavola e agli aspetti a essa correlati: la macellazione del maiale, il cibo e i poveri (l'atto di carità e la condivisione di un piatto tra povera gente) ma anche gli alimenti per le occasioni particolari come il pane bianco riservato alla partoriente e, non possono mancare, i lavori della campagna e l'orto. Questi sono solo alcuni degli aspetti che la pellicola mette in luce e indaga.

Ne emerge un quadro estremamente complesso e articolato in cui il cibo non è solo una forma di sostentamento ma anzitutto l'elemento essenziale che rende l'essere umano ciò che è, distinguendolo dal resto della natura



(Ermanno Olmi alla Mostra del
Cinema di Venezia, 1965)


Proprio attraverso questa pellicola ne emerge la sua sacralità che si unisce al pensiero del nostro protagonista secondo cui, come già accennato in precedenza, il cibo non va sprecato. Oggi più che mai.

Al Festival di Berlino del 2009 presentò un suo lavoro particolare: Terra Madre. Un vero e proprio film d'inchiesta in cui affrontò il mondo del cibo e le sue complicate correlazioni economiche, sociali ed ecologiche (solo per citarne alcune). Un'indagine ispirata e a cui partecipò per alcuni aspetti anche Carlo Petrini e, soprattutto Slow Food e a cui la rete di comunità del cibo del 2004 diede un'ispirazione particolare e forte. 

Un ritorno alla natura, alla sua importanza per la vita dell'uomo e per quella del mondo che ci circonda.

Nei suoi lavori il mondo alimentare divenne anche simbolo delle contraddizioni della vita adulta, della sua ferocia e degli aspetti controversi che la caratterizzano. E' il caso di "Lunga vita alla signora!" del 1987 in cui un gruppo di giovani sono invitati a servire in un castello-hotel in occasione di un ricevimento svoltosi in onore di una signora. Il cibo nella pellicola è un mix di mistero e disgusto, così come i personaggi che appaiono costituiscono le paradossali contraddizioni della vita.

La presenza di cibo e dei suoi aspetti è un modo per il nostro protagonista per descrivere i personaggi, la loro condizione sociale ma anche un'epoca e legarla ai messaggi etici e sociali di cui da sempre il suo lavoro è stato intriso.

Un esempio vivo di persona che, attraverso il proprio lavoro, ha insegnato, denunciato e descritto il mondo presente e quello passato per cercare di migliorare il futuro.

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