Storia e curiosità attorno al Marsala, dolce linfa di Sicilia.

 

Il Marsala è un vino liquoroso siciliano a Denominazione di Origine Controllata (DOC), che prende il nome dalla bellissima località in cui viene prodotto.

Cosa sono i vini liquorosi? Sono in realtà una categoria molto ampia che comprende vari prodotti. E' un mondo denso di storia, vini che nascono dall'esigenza di poter essere conservati e trasportati a lungo senza incorrere in alterazioni del gusto e, soprattutto, nella natura del prodotto. L'aggiunta di alcol infatti aveva lo scopo in passato di scongiurare fermentazioni indesiderate e pericolose per il prodotto. Proprio per questo motivo sono chiamati anche vini "fortificati" o "alcolizzati".

Certo è che i vini liquorosi stanno avendo oggi un ritrovato successo, anche nell'abbinamento con alcune tipologie di formaggi.

Al vino base, avente gradazione alcolica non inferiore a 12% vol. viene aggiunta una mistella, data dalla mescolanza tra mosto d'uva parzialmente fermentato o non fermentato e acquavite di vino o alcol puro. Con questa aggiunta la miscela prodotta non deve superare il doppio della gradazione iniziale del vino base. I vini liquorosi più conosciuti sono 4: Marsala, Porto, Madera e Cherry.




Il nostro protagonista è certamente fortemente collegato alla Sicilia, al suo sole e alla straordinarietà dei profumi che la abitano ma anche, come non negarlo, alla conosciutissima famiglia a cui il suo nome si lega: i Florio. Dei veri e propri pilastri che, attraverso questo prodotto (e altre attività), tra gli inizi dell'Ottocento fino a quasi metà del Novecento costruirono un vero e proprio impero, divenendo conosciutissimi nel mondo, anche grazie al loro interesse in altri campi, cultura compresa.

L'origine di questo prodotto straordinario è una storia dai tratti che ormai appaiono leggendari. Essa avviene, del tutto casualmente, per merito di John Woodhouse, importatore di vino che aveva assaporato per caso il prodotto locale e ne era rimasto piacevolmente stupito. Decise di inviarne quindi un quantitativo in Inghilterra, proprio Paese, non prima però di averlo addizionato con dell'acquavite per poterlo conservare meglio e, soprattutto, per consentirgli di sopportare le pessime condizioni di viaggio che caratterizzavano spesso le rotte navali dell'epoca.

Come si ottiene il Marsala? Al vino base si può aggiungere mosto cotto, mistella o mosto concentrato, alcol etilico o acquavite. In funzione di questi si possono ottenere diverse tipologie:

  • Fine : gradazione minima del 17% vol. e invecchiamento minimo di un anno
  • Superiore : gradazione minima del 18% vol. e invecchiamento minimo di 2 anni
  • Superiore Riserva : minimo 18% vol. e invecchiamento minimo di 4 anni
  • Vergine o Soleras : minimo 18% vol. e invecchiamento minimo di 5 anni
  • Vergine o Soleras Stravecchio : minimo 18% e invecchiamento minimo di 10 anni
Molto particolare e strettamente connesso a questo prodotto è il Metodo Soleras o "Criaderas", una tecnica di invecchiamento utilizzata per vini ricercati, rum e brandy, che si fonda sul travaso progressivo delle annate grazie a un sistema di botti sovrapposte. Ogni anno una piccola parte di vino contenuto più in basso (attorno al 10 - 30%) è prelevato per l'imbottigliamento. La mancanza viene colmata con delicatezza grazie al prodotto delle botti superiori. Un metodo particolare ma estremamente ingegnoso e interessante che consente di ottenere un vino dalle caratteristiche omogenee ed equilibrate indipendentemente dalle annate.

Il Marsala è un concentrato di gusto, profumi ma anche storia. Espressione di un territorio, quello siciliano, straordinario, dove la natura più che mai si coniuga con l'arte e la capacità dell'uomo. Un'eccellenza insomma da scoprire e proporre in nuovi abbinamenti ma di cui studiare anche la storia e produzione per riscoprire così una parte, straordinaria, di Sicilia.

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