Alla scoperta dell'avena, compagna dell'uomo da millenni!

 

L'avena è un cereale che si è unito molto all'uomo nel corso del tempo. Il suo utilizzo non è legato al solo scopo alimentare ma si estende anche alle cure cosmetiche ed erboristiche a motivo delle sue innumerevoli proprietà nutrizionali e benefiche. In passato era conosciuta anche col nome di "biada".

L'area di origine è l'Asia Minore e il suo rapporto con l'essere umano è antichissimo. Le tracce del suo consumo infatti sono attestate già a partire dal 4000 a. C. anche se gli studiosi ritengono fossero associabili a specie selvatiche dell'Asia Centrale e dell'Europa Centro-Settentrionale.

La sua coltivazione invece risale al 3000 a. C. nella campagna cinese.

Per le popolazioni antiche come Greci e Romani era un grano di seconda qualità, tuttavia alcune personalità importanti tra cui Ippocrate e Galeno la consideravano addirittura un medicinale.




Nei secoli scorsi, soprattutto nel Medioevo, era considerata una pianta per i ceti poveri e senza mezzi di sostentamento, infatti il suo utilizzo abituale era come vegetale per la rotazione delle colture nei campi e come foraggio per il bestiame. Era consumata dalla popolazione solo in casi di grave necessità come carestie e pestilenze.

Solo alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti iniziò la sua rivincita come alimento per la prima colazione, posto privilegiato che ha saputo conservare ancora oggi.

Anche nell'agricoltura italiana in passato rivestiva un ruolo marginale, generalmente come foraggio per i cavalli. Proprio per questo, a metà del secolo scorso, a causa della diffusione delle automobili subì un lento declino.

In realtà la farina che se ne ricava ha un valore energetico molto elevato. Questa caratteristica, unita all'esigenza di coltivare e far conoscere le coltivazioni antiche, sono i principali motivi grazie ai quali, negli ultimi anni, sta riscuotendo un enorme successo. La conoscenza e valorizzazione di antiche culture e degli innumerevoli utilizzi ad esse correlati, oggi non è solo un desiderio di far rivivere il passato ma una vera e propria esigenza che può contribuire, seppure in piccola parte, a contrastare il cambiamento climatico e lo sfruttamento dei terreni cercando di tornare, per quanto possibile, a un rapporto con la natura che ci circonda più armonico e rispettoso. Le antiche colture e le loro curiose possibilità produttive e d'impiego possono essere delle alleate per il futuro.

In passato la coltivazione dell'avena era comunque particolarmente diffusa nell'Europa del Nord grazie alla sua esigenza di elevata umidità per poter crescere. Dalla parte opposta, la conformazione della spiga, la difficoltà nel trasformarla, lavorarla e nella conservazione fecero sempre da deterrenti alla sua reale espansione.

Ancora oggi viene utilizzata anche per la produzione della birra (sebbene il suo impiego sia più difficile rispetto ad altre materie prime) e nella produzione di integratori.

Alimento molto apprezzato e conosciuto è la crusca d'avena, utilizzata soprattutto per la colazione e in sempre più prodotti, anche se pochi sanno che va consumata con moderazione perché può ridurre l'assorbimento di vitamine e minerali.

E' anche impiegata per produrre un latte vegetale e, in ambito cosmetico, per la formulazione di creme idratanti, cosmetici e prodotti per pelli sensibili.

Un dono della natura quindi dalle molte potenzialità che forse va ancora studiato e apprezzato. Una spiga meno nobile forse ma altrettanto utile, buona, curiosa e, forse, uno dei mezzi per ripensare il nostro futuro agricolo!

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