Ravanello, gusto e croccantezza di una storia nascosta.
I ravanelli o rapanelli o ramolacci sono dei gustosissimi ortaggi spesso presenti nelle insalate estive o nei pinzimoni. Appartengono alla pianta Raphanus Sativum della famiglia del daikon, famosa radice coltivata in Giappone. Va detto inoltre che appartengono alla famiglia delle Brassicaceae.
Nonostante, come ho appena esposto, il suo consumo principale sia crudo, in alcuni Paesi è proposto cotto. Oltre a ciò fu per decenni un elemento quasi indispensabile nelle decorazioni di piatti o cibi in generale di ristoranti e hotel.
La sua origine comunque è incerta ma identificabile nelle zone più orientali di Asia, Cina e Giappone. Non a caso, proprio in Cina, è presente il maggior numero di varietà. Queste in genere vengono distinte per la durata del loro ciclo di sviluppo che può essere: breve, la cui raccolta avviene dopo tre settimane circa e si hanno prodotti molto croccanti; lungo, con tempi che si allungano a sei mesi e l'ottenimento di prodotti dolci e teneri, una versione delicata insomma; infine ci sono gli invernali, che possiedono un ciclo di tre mesi e appaiono molto grandi, con una buona croccantezza unita a un gusto dolce.
Sicuramente però questo gustoso vegetale era conosciuto già dalle culture antiche. Gli Egizi, ad esempio, lo consumavano già ma anche Greci e Romani lo impiegavano sia in cucina che in medicina.
Già dai tempi antichi infatti le sue virtù curative erano conosciute e apprezzate per la realizzazione di composti medicinali e, in generale, per la cura della persona. Oltre infatti a contenere molti nutrienti ha anche proprietà diuretiche e depurative, è in grado di favorire il sonno, agire positivamente sul sistema nervoso e, non da ultimo, è efficace per la tosse e le infezioni respiratorie. Un insieme di benefici insomma che lo resero nel tempo particolarmente apprezzato e amato.
Alcuni personaggi famosi ne erano ghiotti mentre altri lo consumarono sovente. Giacomo Puccini, compositore italiano di fama internazionale, è un esempio significativo di questo legame. Da giovane infatti, quando la sua carriera doveva ancora avviarsi, consumò spesso i nostri protagonisti perché erano un ortaggio a buon mercato e, anzi, si cimentò nell'elaborazione di alcune ricette di cui furono ingrediente fondamentale. Un caso curioso che evidenzia la versatilità di questo ortaggio ma anche, indirettamente, le abilità culinarie del famoso compositore lucchese.
I ravanelli giunsero in Europa dalla Cina attorno al XVI secolo ma, nonostante ciò, è considerato una delle piante più antiche coltivate dall'uomo. Giunti nel Vecchio Continente ebbero successo, soprattutto in alcune cucine come quella francese. Nonostante ciò, ancora oggi, in Italia sono spesso troppo sottovalutati perché relegati a preparazioni semplici o, comunque, legate quasi esclusivamente al periodo estivo.
Un dono della natura quindi dalla grande potenzialità e adatto a usi anche diversissimi tra loro, oltre a essere gustoso e benefico per la salute.
Riscopriamolo e proponiamo nuovi abbinamenti e modi di cucinarlo e proporlo, sono sicuro che ci stupirà!
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