I cetrioli, freschezza e gusto in estate!
I cetrioli sono componenti quasi immancabili dei nostri piatti estivi. Rinfrescanti e ricchi di gusto (soprattutto quelli dell'orto) fanno parte infatti di insalate di ogni tipo o sono aggiunti anche in numerosi piatti, soprattutto quelli di altre culture del Mediterraneo.
La pianta da cui provengono è annuale e a fusto rampicante ed è una varietà peponide, cioè che matura in modo scalare durante l'estate. Ciò vuol dire che nelle annate buone riesce a garantire in modo graduale la presenza dei nostri protagonisti.
E' certamente un vegetale che da lungo tempo ha intrecciato la sua storia con l'essere umano. Secondo alcuni studiosi le prime coltivazioni di cetrioli si ebbero attorno ai 5000 anni fa nei pressi dell'Himalaya; altri invece affermano che provenga dall'Africa. Di certo la sua coltivazione in Europa (dal punto di vista di intensità di diffusione) è fondamentalmente recente. In Inghilterra fu portato dalle colonie addirittura solo nel XIX secolo.
Altre teorie invece affermano che sia originario dell'Asia Orientale e Meridionale. Indifferentemente da ciò va precisato che appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae. Furono probabilmente gli Egizi a introdurlo nel bacino del Mediterraneo.
Il cetriolo è presente anche nella Bibbia, si afferma infatti che gli Ebrei giunti nella Terra Promessa lo elessero a loro alimento preferito.
Era in generale molto apprezzato come dissetante dalle civiltà antiche. Il suo importante contenuto di acqua e sostanze benefiche è infatti apprezzato ancora oggi non solo come alimento ma anche per la preparazione di composti per idratare e rinfrescare la pelle.
Si narra che l'imperatore Tiberio lo amasse a tal punto da farsi costruire delle specie di piccole serre che potevano essere trasportate e che gli garantivano una fornitura quasi continua.
A seguito delle invasioni barbariche ne fu abbandonata la coltivazione e, soprattutto, il consumo. Si dovette aspettare Carlo Magno affinché fosse reintrodotto tra le piante per l'orto.
Anche in antichità era apprezzato non solo all'interno dell'alimentazione ma anche per la preparazione di composti erboristici per la cura della persona. Già nel Cinquecento i medici raccomandavano l'utilizzo di preparazioni con il nostro protagonista per migliorare considerevolmente l'aspetto della pelle.
Furono alcuni trattati di carattere botanico ad aumentarne la diffusione in Francia attorno al XIV secolo, mentre intorno al XVI secolo iniziò a diffondersi nel Nuovo Mondo.
C'è da riconoscere però che, soprattutto in Italia, la sua diffusione a carattere industriale avvenne solo nella seconda metà del secolo scorso.
Una freschezza che si unisce anche al gusto e alla sua croccantezza che lo rendono un alleato per i caldi pasti estivi e un rinfrescante imprescindibile, oltre a essere sfizioso anche dal punto di vista culturale!
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