Cedro, il profumo di un frutto che viene da lontano.

 

Il cedro è un agrume molto particolare che spesso, purtroppo, non è conosciuto o confuso con altre varietà più note. Un dono della natura molto profumato e particolare da conoscere, valorizzare e, soprattutto, di cui farne uso in cucina.

E' certamente un frutto che è parte della cultura umana da molto tempo. Non è un caso infatti se era conosciuto già dagli Egizi, ma il popolo con cui nei secoli si è legato in modo particolare è quello ebraico. Fu proprio quest'ultimo infatti che ne diffuse la coltivazione, sia in Palestina che, successivamente, nei luoghi dove si stabilirono. 

Il cedro infatti è molto connesso non solo alla coltivazione ma soprattutto alla cultura e religione ebraiche. E' infatti il protagonista di una festa, il Sukkoth o Festa delle Capanne (o dei Tabernacoli) che viene celebrata intorno al 15 di ottobre. Inizialmente era una festa che celebrava il raccolto, oggi invece è il ricordo della liberazione del popolo Ebraico e della sua esperienza nel deserto durata alcuni decenni.




In Grecia il nostro protagonista arrivò attorno al VI secolo a. C. diffondendosi così in altri Paesi. In Italia fu introdotto per merito degli Ebrei, fu infatti il primo agrume a giungere nel nostro Paese intorno al III secolo a. C.

Furono ritrovati in India documenti risalenti al IX secolo a. C. che contengono il nome di alcuni agrumi tra cui il nostro protagonista. Altri testi invece testimonierebbero la sua presenza in un periodo più antico, attorno al 1200 a. C.

Certo è che il cedro fu citato da vari autori antichi tra cui Teofrasto che lo chiamò "pomo della Persia o della Media" e Plinio il Vecchio lo definì "melo d'Assiria".

Anche Virgilio, Apicio e Petronio hanno parlato del nostro protagonista nei loro scritti. Va detto però che inizialmente venne utilizzato quasi esclusivamente per scopo decorativo o, in alcune località, per la produzione di cosmetici o profumi.

Il cedro però in Italia si lega particolarmente alla Calabria dove fa parte non solo dell'agricoltura ma anche e soprattutto del sistema culturale, storico e gastronomico di quella terra. E' coltivato e lavorato nella fascia costiera dell'Alto Tirreno cosentino che va da Tortona a Sangineto, chiamata anche Riviera dei Cedri,

Un frutto molto particolare, apprezzato ultimamente anche in profumeria e nelle elaborazioni della cucina gourmet. Espressione di gusto, storia e tradizione ma anche un ponte tra culture e credenze, passato e presente, materiale e immateriale.

Commenti

Post più popolari