Le mandorle, golosità tra arte e storia.


Le mandorle sono un prodotto goloso e sano, oggi sempre più consigliate nei regimi alimentari da dietisti e nutrizionisti per i numerosi benefici che apportano all'organismo. La frutta secca, in generale, è da sempre parte nei consumi alimentari dell'uomo come valido mezzo di sostentamento, ma ha anche assunto nel tempo profondi significati simbolici che hanno coinvolto la sfera religiosa, l'arte e le tradizioni popolari.

Anche la mandorla, prodotto di antichissime origini e proveniente dall'Asia, ha accompagnato l'uomo nel corso dei secoli, non solo dal punto di vista alimentare ma anche e soprattutto culturale; basti pensare, per esempio, che in moltissime culture è stata nei secoli simbolo di fertilità e fortuna.

Del resto è da tempo immemore associata alla vita ma anche alla rinascita e agli eventi lieti che caratterizzano l'esistenza. I suoi fiori sono amati in moltissimi Paesi e, proprio per il fatto che sbocciano prima delle altre piante, sono il simbolo per eccellenza del risveglio della natura e, in generale, della vittoria della vita sulla morte. Al tempo stesso però, a causa della loro scarsa durata simboleggiano la caducità della vita e la ciclicità, della quale anche l'uomo fa parte.



Un prodotto amato e apprezzato quindi già dalle culture antiche: molto diffusa, infatti, in Grecia ed Egitto; note erano poi le sue differenti proprietà benefiche: per gli antichi Romani, per esempio, era un validissimo rimedio contro l'ubriachezza, mentre nel Medioevo tra le numerose simbologie a essa correlate le predominanti ruotavano attorno alle sue presunte proprietà afrodisiache. Queste erano dovute non solo al fatto che la pianta si sveglia dal torpore invernale prima delle altre, ma anche e soprattutto dalla forma del frutto che era associato all'apparato riproduttore femminile. Una credenza che ebbe forti ripercussioni in cucina, soprattutto nell'elaborazione di dolci per occasioni particolari dell'anno o della vita (Pasqua, primavera, ma anche matrimoni, fidanzamenti), per richiamare e augurare la fecondità non solo alle persone, ma anche agli eventi. 

Un insieme vasto di benefici derivante non solo dal suo consumo ma anche dall'uso per la cura del corpo attraverso l'impiego di preparati e unguenti.

Frutto gustoso quindi e denso di significati che si sono collegati nel tempo, inevitabilmente, anche alla sfera religiosa. Nella Bibbia infatti sono numerosi i passi in cui la nostra protagonista è presente, documento importante non solo del suo consumo ma anche della complessità delle simbologie a essa associate.

Come ho già evidenziato all'inizio di questo viaggio, i fiori del mandorlo sono particolarmente apprezzati, anche da altre culture o Paesi diversi dal nostro. Un caso significativo in tal senso (e poco conosciuto) è una festa che si ricollega a quanto appena scritto sui testi biblici, ovvero Tu Bishvat o Capodanno degli Alberi in cui si ringrazia la terra per la sua fecondità e, allo stesso tempo, si esorcizza il suo potere generativo per l'anno produttivo che deve iniziare. Un legame doppio: il fiore è, come già detto, il simbolo del risveglio della natura; la mandorla fa parte dei ben ventisei frutti consumati nel rito di cui la festa si compone.


(Cristo in gloria, timpano centrale del portale
della cattedrale di Chartres)


I significati associati alla nostra protagonista non mancano nemmeno nel mondo cristiano. Una forma di rappresentazione dell'arte curiosa, di cui ho voluto inserire un esempio iconografico qua sopra, è la Mandorla Mistica o Vesica Piscis, forma di raffigurazione che si trova di frequente sui portali e negli affreschi delle cattedrali di stile romanico e gotico. E' un simbolo ogivale ottenuto dalla sovrapposizione di due cerchi aventi lo stesso raggio. Una particolarità ben più antica, risalente alle basiliche paleocristiane e, anzi, ai primi secoli del Cristianesimo e avente come prototipo di forma e simbologia la stilizzazione del pesce fatta dai primi cristiani, quale simbolo di Cristo e, conseguentemente, appartenenza alla nuova religione.

La Vesica Piscis è associata prevalentemente nell'arte alla figura di Cristo e alla Vergine in Maestà. La mandorla (la sua forma) ha qui due significati fondamentali: il primo è associato alla vita, essa infatti essendo frutto e seme è simbolo di Colui che al tempo stesso è e dà la vita. Altro aspetto interessante è che, essendo frutto di intersezione dei due cerchi, è sinonimo di comunicazione dei due mondi: materiale e spirituale.

Ma i significati profondi associati alla nostra protagonista hanno coinvolto anche le culture antiche. L'esempio più conosciuto proviene dalla mitologia, l'amore tra Acamante, eroe greco in viaggio verso Troia, e Filide, principessa di Tracia. Quest'ultima avendo aspettato il ritorno dell'amato per anni dalla nota guerra, temuto il peggio, si lasciò morire dal dolore. La dea Atena, commossa, la trasformò in mandorlo. Quando Acamante tornò capì cosa era successo e abbracciò l'albero che un tempo fu la sua amata. Questo gesto, secondo la tradizione, rivive ogni anno attraverso la fioritura.


(Georg Flegel, Still-life with Pygmy Parrot, XVII secolo,
Gemaldegalerie, Berlin)

A fianco a tutti questi significati ci sono gli usi culinari che nel tempo si sono diversificati e arricchiti. Nel Medioevo, per esempio, veniva utilizzata come addensante per le salse. Anche latte e olio erano estremamente importanti nella cucina, il latte soprattutto, nei periodi di astinenza dalla carne era fondamentale come valido sostituto di quello animale. La centralità della mandorla nella cultura culinaria dei secoli scorsi è visibile in un'opera importantissima per la storia gastronomica, quella di Maestro Martino, cuoco e gastronomo italiano del Quattrocento, al cui interno sono presenti non solo molte ricette contenenti la nostra protagonista e/o i suoi derivati, ma anche, addirittura stranezze, come le indicazioni per preparare burro e ricotta a base di mandorla.

L'emblema più noto, tuttavia, è il biancomangiare, pietanza che per lungo tempo fu associata ai ceti elevati e che, all'interno degli ingredienti, annoverava anche la mandorla.

La cultura gastronomica italiana, soprattutto quella del Sud, possiede numerosissime preparazioni con questo gustoso frutto, simbolo non solo del legame con le varie realtà agricole, ma anche con la storia che ne deriva e le influenze di altre culture che, nei secoli, si sono succedute arricchendo il nostro patrimonio culturale e gastronomico. 

Un frutto gustoso quindi, non solo dal punto di vista gustativo ma soprattutto culturale e storico, tesoro prezioso da tutelare e tramandare e, non da ultimo, ponte tra ieri e oggi.

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