Cibo e alimentazione nelle cartoline di ieri.
Quando parliamo di cartoline postali pensiamo generalmente a oggetti che provengono dal passato e sono quindi dei veri e propri testimoni non solo di modi di vivere che ora non ci sono più o sono state sostituite da altre, ma anche dell'evoluzione dei differenti aspetti del nostro passato, cibo compreso. La loro analisi tuttavia non deve limitarsi alla componente scritta, quella per intendersi di cui ognuno di noi almeno una volta ne è stato artefice, ma nelle varie componenti che la costituiscono: dal francobollo (quando presente), alla provenienza e, non meno importante, l'immagine che la caratterizza.
Possono infatti documentare anzitutto la quotidianità, con i vari aspetti che la compongono o, in alcuni casi, eventi e ricorrenze speciali che riguardano sia la vita civile che quella religiosa o, comunque, legata alla sfera spirituale. Naturalmente il cibo può essere protagonista in queste tematiche ed essere uno strumento prezioso per comprenderle e studiare la loro evoluzione nel tempo. Oltre a ciò vi sono, in realtà, numerosissimi casi in cui il mondo alimentare è presente all'interno delle cartoline, desidero ricordarne qui di seguito solo alcuni.
I primi che voglio menzionare sono sicuramente i "luoghi del cibo" e le loro evoluzioni e trasformazioni nel tempo, posti in cui non solo si producono ma anche acquistano e consumano gli alimenti che comunemente portiamo sulla tavola. Questa tipologia, ma anche molte di quelle che verranno menzionate successivamente, furono particolarmente diffuse dagli inizi del secolo scorso fino a ridosso degli anni Cinquanta. Un insieme di luoghi pubblici e privati che consente un'indagine approfondita attorno alla quotidianità e agli aspetti che la riguardano, incrementando al tempo stesso il senso di condivisione, appartenenza, ricordo e, soprattutto, partecipazione.
Spesso, tuttavia, sono rappresentati anche gli stessi "cibi o prodotti", testimonianze queste particolarmente importanti perché non solo permettono di identificare un bene, inserirlo in un contesto territoriale o nazionale e associarlo a determinate pratiche alimentari e culturali. E' possibile anche ottenere preziose informazioni sulle modificazioni che i prodotti hanno subito nel corso del tempo, uno degli esempi più significativi a tal proposito è il panettone. Agli inizi del Novecento infatti non aveva l'aspetto di oggi, ma era più basso e simile a un pan dolce con uvetta e, in alcuni casi canditi. E' solo con le variazioni apportate da alcune industrie alimentari che si arrivò nel tempo al prodotto molto lievitato che siamo abituati a consumare oggi.
Connessi ai prodotti vi sono naturalmente anche i "mestieri del cibo": pasticceri, panificatori, cuochi che con le loro attività erano sovente presenti sulle cartoline. E' interessante scoprire anche, conseguentemente, le evoluzioni delle varie professioni in ambito alimentare e dei luoghi in cui si produce il cibo.
Collegato all'insieme di tematiche appena citate sono anche le "fasi produttive" documentate all'interno delle nostre protagoniste. Questo aspetto, non secondario, consente non solo di far luce sulla produzione di alimenti e bevande ma anche sull'evoluzione dei macchinari e, in generale, della tecnologia con cui nel tempo si sono prodotti e confezionati.
Oltre agli aspetti tecnologici e merceologici, vi sono naturalmente anche i significati e le simbologie che il mondo dell'alimentazione e gli atti che lo costituiscono si sono fatti portatori nel tempo. Alcuni di questi si ricollegano alla religione e alla sua scansione temporale e ai riti che la costituiscono, siano essi condivisi o legati a specifici territori o Paesi. La ritualità, come ho più volte analizzato in precedenti approfondimenti, è collegata inevitabilmente anche alla sfera laica della vita degli uomini e alle pratiche alimentari che diventano portatrici di una molteplicità di significati: esibizione di benessere (le raffigurazioni delle cappelliere che contengono cibi particolari o di negozi esclusivi in cui non tutti possono acquistare), i valori sociali (la generosità espressa in meravigliose immagini legate alle cartoline di guerra) e naturalmente culturali (le modalità di celebrare le piccole/grandi ricorrenze annuali).
Vi sono poi raffigurazioni che si dividono tra sfera pubblica e privata, indagando non solo la scansione temporale di un individuo e i lavori che la caratterizzano, ma anche e soprattutto il modo in cui il cibo si incardina nello scorrere del tempo e nelle sue infinite articolazioni. Sono frequenti in tal senso disegni o illustrazioni che raffigurano i momenti della vita rurale, non solo in relazione ai lavori nei campi o, comunque, legati a una determinata parte di vita, ma anche piccoli scorci di quotidianità che si riassumono nel pranzo in famiglia, nella preghiera prima dei pasti, nei momenti ludici o di condivisione legati alla preparazione di un determinato alimento se si parla di periodi definiti come il Natale, o, in alternativa, dei pasti quotidiani.
L'ultimo tema che desidero menzionare è il rapporto tra "cibo e bambini" che all'interno della cartoline a tema cibo si è tradotto nel corso del tempo nelle raffigurazioni dei personaggi dei cartoni animati più amati intenti a preparare o consumare gli alimenti, scene affascinanti che ancora oggi, come un tempo, affascinano anche noi adulti portandoci a un passato condiviso fatto di ricordi e dolcezza e di cui, inevitabilmente, spesso fa parte anche ciò di cui ci nutriamo.
Tematiche interessanti, alcune poco conosciute, altre dimenticate, tutte importanti per comprendere il complesso mondo alimentare e il suo rapporto con l'uomo. Le cartoline, oggi più che mai, non sono solo degli oggetti un po' retrò che ci ricordano di un passato non troppo lontano e condiviso ma, soprattutto, documenti importanti da studiare e conservare e che possono fornire informazioni utili di carattere storico, sociale e antropologico, contribuendo così a ricostruire la storia dell'uomo, anche in riferimento a ciò di cui si nutre e delle infinite modalità attraverso cui questo importante atto quotidiano si è espresso nel tempo.






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