Stuzzicadenti tra storia, usi e curiosità.


Lo stuzzicadenti fa parte di quegli strumenti legati alla tavola ed al consumo dei cibi. Un oggetto di uso quotidiano quindi strettamente connesso ai pasti e dalle origini molto antiche. La storia dei materiali con cui veniva realizzato e delle varie forme che poteva assumere è non solo, di riflesso, quella delle abitudini alimentari dell'uomo ma, cosa più importante, della cultura umana.


(Lorenzo Lotto, Ritratto di Lucina Brembati,
1518 circa, Bergamo, Accademia Carrara)


Sebbene non vi siano prove concrete ed inequivocabili, sembrerebbe che la loro presenza fosse affermata già ai tempi dell'uomo di Neanderthal, come mostrerebbero alcune analisi sui denti dei teschi ritrovati.
Il primo uso certo risale a 1,8 milioni di ani fa come testimoniano dei resti trovati in un sito di Dmanisi in Georgia.
La sua ampia diffusione fu però in età antica sia presso i Greci che i Romani; Marziale a tal proposito nei propri scritti affermò che questi utensili potevano essere di materiali differenti, inoltre venivano impiegati non solo per togliere i rimasugli di cibo dai denti ma anche, per esempio, per prendere dei pezzetti di carne o altri alimenti posti sulla tavola.
Fu tuttavia il Cinquecento il secolo in cui la produzione di stuzzicadenti preziosi fu intensa ed estremamente interessante. Utensili che venivano portati al collo e che in realtà erano delle vere e proprie opere di raffinata gioielleria in oro o argento, pietre dure o preziose e perle.
Naturalmente non tutti i pareri riguardo all'utilizzo ed allo sfoggio di questi utensili erano positivi, Giovanni Della Casa per esempio, letterato, scrittore e arcivescovo, noto per aver scritto un'opera molto conosciuta sulle buone maniere "Il Galateo overo de'costumi"  criticò l'uso di questo strumento; di parere contrario Erasmo da Rotterdam che nel suo "De civilitate morum puerilium" ribadiva come i denti sporchi andassero puliti con il nostro protagonista.



(Paolo Veronese, Le nozze di Cana, 1562-1563, Parigi, Louvre)


(Paolo Veronese, Le nozze di Cana, part.,1562-1563,
Parigi, Louvre)


Nello stesso periodo però presso un monastero femminile a Coimbra in Portogallo le monache lo utilizzavano non per la pulizia dei denti durante o dopo il pasto ma per togliere dalle dita i residui della lavorazione dei confetti.
Per parlare però di produzione industriale legata a questo oggetto bisogna attendere il XIX secolo quando Charles Forster, un imprenditore statunitense, divenne leader negli Stati Uniti e nel Mondo nella sua produzione grazie ad ingegnose strategie promozionali d'avanguardia e, non da ultimo, alla realizzazione di una macchina che consentisse di ottenerli in modo rapido.
Oggi sappiamo che il nostro protagonista non gode di buona fama, soprattutto presso chi si occupa di salute e igiene dentale poiché si preferiscono strumenti più efficaci e meno dannosi come il filo interdentale.
Storia e utilizzi di uno strumento curioso che ha letteralmente accompagnato l'uomo lungo la tavola ma anche lungo i secoli.

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