Zucca, il colore dell'autunno.


La zucca è un ortaggio che nella mente di tutti rimanda alla brutta stagione, alle foglie che cadono e ai sapori e colori tipicamente autunnali. Un prodotto della terra molto apprezzato oggi anche per le sue caratteristiche benefiche e per la versatilità d'impiego delle sue varie parti: la buccia come decorazione, la polpa in cucina ma anche i semi, grandi alleati della salute.
Indubbiamente le sue origini sono molto antiche e incerte; si ritiene addirittura che alcune tipologie possano avere origini molto lontane, ad esempio India.
D'altra parte già i Fenici e gli Etruschi le conoscevano e coltivavano, non si può dir di meno per i Romani tanto che alcuni scrittori ne parlarono all'interno delle proprie opere: Plinio, per esempio, la definì "il refrigerio della vita umana".
Alcune varietà, come le zucche turchesche, vennero introdotte in Europa più tardi, a partire dal XVI secolo con la scoperta dell'America. Va ricordato inoltre a tal proposito che erano molto utilizzate anche dalle popolazioni del Nuovo Mondo.


(Cagnaccio di San Pietro, Natura morta con zucca, 1939)


Nel viaggio di scoperta di questo grande ortaggio va necessariamente ricordato che, come successe per molti altri casi di prodotti o animali, nella cultura contadina dei secoli scorsi la nostra protagonista venne utilizzata in moltissimi modi assai diversi, non solo la polpa! Infatti, altri componenti di questo ortaggio impiegati erano la buccia che, una volta essiccata poteva fungere da contenitore, ma anche i semi per insaporire pietanze oppure per spremerne l'olio, oggi molto ricercato. Proprio queste caratteristiche unite alla facilità di attecchimento, coltivazione e, in generale, a una buona resa, furono i principali motivi per cui nel tempo questo ortaggio fu spesso associato ai ceti meno abbienti.
Una presenza culinaria e culturale che, va detto, non si limita solo all'Occidente ma è ben presente (in passato come oggi) anche in Oriente e che coinvolge anche gli aspetti sociali.
Forma, dimensioni e struttura sono diventati nel tempo infatti caratteristiche per definire la personalità o il carattere delle persone, quante volte abbiamo sentito dire "è uno zuccone" oppure "ha una zucca"?. In questi casi addirittura il nome della nostra protagonista è un fattore di influenza importante, sembra infatti che derivi dal latino cocutia che significa testa, termine curioso se consideriamo quanto ho esposto prima. Esso è poi, seppure leggermente modificato, ancora utilizzato in alcune forme dialettali meridionali.
I mille utilizzi in cui è protagonista non sono naturalmente (come ho già affermato) solo di natura alimentare, ma anche per il vivere di tutti i giorni e questo accomuna non solo le culture tribali di zone diverse, ma anche la nostra tradizione. I contenitori per l'acqua o altre bevande non sono infatti solo elemento tipico di società distanti da noi e per capirlo basta osservare le rappresentazioni artistiche di pellegrini o anche di  santi come Giacomo Maggiore o Rocco o anche scene evangeliche come Cristo sulla via di Emmaus.





La simbologia che nel corso del tempo si è formata e articolata attorno alla zucca è molto complessa e spesso contraddittoria. Spesso infatti essa aveva simbologie negative, associata all'ignoranza a causa di una convinzione sulla mancanza di un suo valore pratico e nutritivo.
Nelle rappresentazioni religiose, per la presenza di molti semi all'interno della polpa, venne spesso associata al concetto di resurrezione dei morti ma, al tempo stesso, le caratteristiche strutturali (grossezza, forma, ...) ebbero anche valenze negative; non a caso già presso i Romani era sinonimo di stupidità e follia.
In pittura questi significati sono stati rappresentati nel corso del tempo e, anzi, si sono arricchiti in funzione dei vari territori, delle loro usanze e tradizioni. In Hieronymus Bosch, per esempio, la nostra protagonista assume un significato magico o alchemico; in Albrecht Durer invece, è generalmente simbolo della brevità della vita  a causa delle sue caratteristiche di rapida crescita e deperimento.
Contrario a quanto affermato in precedenza è il caso di Borso d'Este, duca di Ferrara, che elesse questo dolce ortaggio a suo emblema; probabilmente non a caso, proprio durante la sua epoca nacque nel ferrarese la conosciuta ricetta dei cappellacci di zucca.
Altre simbologie da citare brevemente sono quella di matrice erotica presente in alcune rappresentazioni di ghirlande di fiori e frutti del Vecchio e Nuovo Mondo in palazzi di Roma e le simbologie negative che, come per l'arte, sono presenti anche in alcune opere letterarie nel corso del tempo.
Utilizzi, significati, simbologie che fanno della zucca non un semplice ortaggio ma un contenitore (per restare in tema!) di cultura dell'uomo e del territorio, di tradizioni e cultura. Un prodotto insomma che colora non solo la brutta stagione ma anche la vita.

Commenti

  1. I tuoi racconti Storici sono sempre stupendi grazie Aldo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille a lei! Scusi per il ritardo nella risposta.

      Elimina

Posta un commento

Post più popolari