Olio d'oliva nella cultura mediterranea, più di un nutrimento.

Introduzione.

L'olio d'oliva è profondamente legato alla storia ed alla cultura mediterranea o, per meglio dire, alle culture che nel corso dei secoli hanno abitato questa grande area. Oggi è associato generalmente alle differenti forme di cucine che si sono sviluppate nel tempo e che oggi sono riunite con il nome di "dieta mediterranea". In realtà la sua presenza è molto più articolata e il legame con la tavola è solo l'espressione più visibile del suo intreccio con la vita dell'uomo e con i vari aspetti che la caratterizzano.
La sua presenza infatti si è radicata nel tempo nei vari aspetti della storia e ha coinvolto riti religiosi e civili, quotidiani e festivi. Ci sono quindi una serie di aspetti di differente matrice che la caratterizzano: sociali, culturali, storici, attraverso questo approfondimento desidero riflettere brevemente su alcuni di essi per tracciare un percorso che delinei la vera natura dell'olio d'oliva, per comprendere meglio la sua importanza di ieri e oggi. 


(Raccolta  delle olive, anfora a
collo separato, 520 a. C. circa,
British Museum, Londra)

Le caratteristiche culturali.

Desidero evidenziare queste caratteristiche attraverso l'uso di virgolette e corsivo, perché siano dei veri e propri punti attraverso cui è costruita la cultura dell'olio d'oliva. E' anzitutto "simbolo lungo i secoli", non tanto dell'immagine della zona mediterranea, quanto della sua cultura. Componente della famosa triade: olio d'oliva, pane e vino, vertice di un vasto insieme di valori, tradizioni, miti e storie che convergono in questi tre prodotti, solo apparentemente semplici. Non è un caso infatti se il significato del termine "simbolo" sia proprio "mettere insieme, far coincidere". Una caratteristica importante e potente attorno alla quale convergono gruppi di persone che si riconoscono appartenenti ad una comunità i cui membri condividono elementi comuni di varia natura. 
L'olio d'oliva è anche un "modello alimentare e culturale", aspetto fortemente connesso, in realtà, al precedente e in particolare alle caratteristiche proprie del simbolo. Valori associati alla salute, al bel e buon vivere, al rapporto sincretico col territorio e con le sue caratteristiche ambientali e morfologiche, al concetto di salubrità ma anche di valorizzazione dell'ambiente (soprattutto negli ultimi anni), ma anche alla storia dei suoi utilizzi fuori dal contesto alimentare, agli antichi mestieri e pratiche agricole.



Il nostro protagonista ha anche un "forte legame con la religione" , rapporto estremamente complesso ed articolato. E' stato anzitutto un alimento fondamentale durante i periodi di astinenza e digiuno, soprattutto nei primi secoli del Cristianesimo. Indissolubile poi il suo legame lungo il tempo con moltissimi uomini e donne che, adottando un regime alimentare vegetariano come rinuncia alla carne considerata fonte di peccato ed elemento che distoglie dalla vita connessa alla fede, hanno visto nell'olio d'oliva, abbinato a vegetali e pane, un valido sostituto. Il monachesimo, in particolar modo ha avuto per lungo tempo questo prodotto come simbolo di alimentazione, vita e lavoro, anche quando fu concesso l'uso del lardo come base per la cottura di vegetali e legumi. Ma anche quindi asceti, eremiti, santi, proprio in riferimento a quanto detto prima, lo hanno avuto, seppur in piccola parte, all'interno della loro alimentazione.
E' poi un elemento importante nella tradizione ebraica biblica e nella liturgia cristiana. Con l'olio benedetto o consacrato si praticano numerosi riti: si ungono i catecumeni rendendoli partecipi della comunità dei credenti; si consacrano: le chiese attraverso l'unzione dell'altare e delle colonne che simboleggiano i dodici apostoli, ma anche re, sacerdoti e vescovi e, infine, si suggella la fine terrena della persona. 
L'olio d'oliva è anche un ponte che unisce le tre religioni monoteiste. Per i Cristiani, in riferimento a quanto appena scritto, è simbolo dello Spirito Santo; per gli Ebrei è l'alleanza tra Dio e l'uomo ed è uno dei protagonisti dell' Hannukkah, festività ebraica conosciuta come "Festa delle luci" o "Festa dei lumi". Celebra la vittoria del popolo ebraico sui dominatori greci che avevano tentato di allontanare gli ebrei dalla Torah e, in particolare, da alcuni precetti come il riposo sabbatico e la circoncisione. Per i Musulmani è uno dei simboli del Paradiso, inoltre l'ulivo è l'albero cosmico per eccellenza che simboleggia l'Uomo universale, il Profeta. Si dice inoltre che uno dei nomi di Dio o altre parole sacre siano scritte su ognuna delle sue foglie. E' considerato anche albero della vita che genera e dona fecondità; in alcune tribù gli uomini bevevano l'olio d'oliva per aumentare la procreazione. 



Indistintamente, nella religione è anche simbolo della luce divina e della preghiera, data dalla luce prodotta dalla sua combustione.
Il nostro protagonista è anche connesso "all'ospitalità" , come forma di accoglienza di viaggiatori o stranieri. Pane e olio sono una gustosa offerta di benvenuto di alcune tribù nomadi del Nord Africa ma anche di eremiti ed esegeti. Questi uomini e donne (soprattutto dei primi secoli del Cristianesimo) dediti alla preghiera ed alla rinuncia degli alimenti cotti o comunque dell'alimentazione comune, come rifiuto della società e delle sue influenze, prediligevano cibi vegetali crudi: erbe, radici e ciò che la natura offriva loro. Essi, come ho citato in precedenza, avevano piccole quantità di olio d'oliva che utilizzavano per condire i cibi dei pochi visitatori che potevano raggiungerli per brevi periodi.
L'olio d'oliva è infine estremamente connesso al "folklore" e all'insieme di tradizioni e pratiche di matrice popolare che sono presenti in ogni territorio. Sono tanti gli esempi in merito che potrebbero essere citati, desidero tuttavia menzionare in questo approfondimento le feste del raccolto o dell'olio nuovo che accompagnano con riti, canti e cibi i vari passaggi che portano ad ottenere il nostro protagonista. E' anche utilizzato per predire il malocchio e, connesse a queste pratiche, vi sono anche le credenze sorte attorno alla sua perdita accidentale, causa di disgrazie o, addirittura, in alcune località presagio di lutto in famiglia. Naturalmente ciò è collegato alla preziosità di questo prodotto, soprattutto per quei luoghi in cui la coltura della vite non era parte del territorio. Connesso a ciò è anche l'atto di regalarlo, simbolo di armonia e volontà di esaltare la relazione umana.
L'olio d'oliva è da sempre quindi non solo un alimento ma un vero e proprio insieme di molteplici significati di differente natura: sociale, culturale, religiosa e antropologica. Conoscerli vuol dire essere consapevoli di una parte importante della nostra storia ma, al tempo stesso, saper valorizzare in modo consapevole i prodotti di ogni territorio con le loro peculiarità culturali e culinarie.

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