Giuseppe Verdi, compositore di gusto!

Giuseppe Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 - Milano, 27 gennaio 1901) fu un compositore e, non tutti lo sanno, senatore italiano. E' considerato una delle più importanti personalità della musica a livello mondiale, ma è anche il concentrato di un territorio meraviglioso, quello di Parma. Ottobre in quei meravigliosi territori emiliani si celebra il Maestro, ogni angolo di città e provincia risuona delle note dei suoi componimenti, ma si diffondono suadenti anche i profumi del cibo. Celebre è anche il suo rapporto raffinato e attento con quest'ultimo; possiamo dirlo, Giuseppe Verdi era assolutamente un amante della gastronomia, dei prodotti di prima qualità e del mangiare assieme.

(Giovanni Boldini, Giuseppe Verdi, Galleria
Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea,
Roma)

(Karoly Gyurkovich, Ritratto di Giuseppina
Stripponi, XIX secolo, Museo di Casa Barezzi,
Busseto, Parma)

Passione che condivise con la seconda moglie Giuseppina Strepponi,  anche lei personalità della musica (era un soprano), ma anche grande appassionata di cibo e gastronomia. Oltre ad essere sua moglie era anzitutto confidente e "curatrice" degli affari del Maestro. La raffinata donna era un'attenta conoscitrice delle regole dello stare a tavola; era lei che organizzava i ricevimenti in ogni dettaglio.
Una coppia insomma saldamente legata al mondo del cibo e della convivialità, figure che conoscevano ed apprezzavano le eccellenze dei vari territori italiani.
Un amore così grande quello di Verdi, da essere presente anche nei suoi componimenti: in "Falstaff" , ultima sua opera tratta da "Le allegre comari di Windsor" di Shakespeare ma che contiene anche passi ricavati da Enrico IV, all'inizio del terzo atto il protagonista è seduto nell'Osteria della Giarrettiera. In questa scena il vino funge da vero e proprio corroborante per il protagonista che, riprese le forze, così esclama:

"Il buon vino sperde le tetre fole. Dello sconforto, accende l'occhio e il pensier"

Una passione grande quella per il vino, così profonda che, quando le finanze glielo permisero, acquistò terreni attorno alla sua dimora di campagna Villa Sant'Agata, presso Villanova sull'Arda nel piacentino, dove vi impiantò un vigneto. In generale, il legame era forte anche con l'agricoltura ed il mondo contadino, il nostro protagonista infatti si interessava personalmente della conduzione agricola della sua tenuta e discuteva regolarmente con i propri fattori per programmare o migliorare i lavori della campagna.

(Eduard von Grutzner, Falstaff, 1919)

Famosissimo poi è il riferimento al vino all'interno di un'altra opera, la "Traviata", composta in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave e trae origine dall'opera teatrale "La signora delle camelie" di Alexandre Dumas (figlio) che creò dall'omonimo romanzo. Celebre è la famosa frase che sentiamo sempre durante il Capodanno:

"Libiamo, libiamo ne' lieti calici"

Non un semplice brindisi, ma un inno alla vita e alla bellezza che inesorabilmente scompaiono, ma anche al vino che riscalda l'amore.
Altro esempio interessante è "La forza del destino" , melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto da "Alvaro o la forza del destino" di Angel de Saavedra, scrittore, poeta e drammaturgo spagnolo noto con lo pseudonimo di "Duca di Rivas". Nell'opera, nella locanda della Sierra Morena fa il suo ingresso trionfale una zuppiera colma di riso fumante, tra le acclamazioni degli avventori presenti.
Importanti sono anche i carteggi privati del maestro e di sua moglie con amici, conoscenti, parenti ma anche fornitori, un vero e proprio insieme di documenti preziosi che illustrano il rapporto stretto e forte con cibo e vino. Due esempi possono essere: il carteggio con Giovanni Maloberti, primo violino e mediatore per il maestro per l'acquisto di opere d'arte e d'antiquariato ma che, in questo caso avrebbe dovuto fornire a Verdi un cuoco bravo e professionale, che potesse soddisfare le sue elevate esigenze. Altro esempio sono le corrispondenze con svariati fornitori di località assai differenti, dall'olio e il vino delle colline toscane alla pasta di differenti formati direttamente da Napoli, ma poi anche riso, formaggi e salumi, e l'amato culatello che i propri fattori producevano e con il quale amava omaggiare amici e personalità note.

(Verdi con la famiglia nei giardini di Villa Sant'Agata a fine Ottocento)

Attenzione alla qualità del cibo che caratterizzò non solo la sua vita in Italia ma anche, per esempio, la sua permanenza a San Pietroburgo dove, anche li, si faceva spedire le derrate alimentari amate. Una personalità gourmet complessa che non poteva limitarsi certo ai prodotti italiani, proprio in quell'occasione infatti, per esempio, nella lista delle richieste figuravano anche Bordeaux e Champagne.
Ma le sue lettere, da buon amatore della cucina, contenevano anche consigli, aneddoti, ricette e suggerimenti che forniva sulla preparazione di cibi o il loro abbinamento. 
C'è anche da dire che conquistò la stima degli addetti ai lavori, furono numerosi infatti i casi di chef famosi che gli dedicarono un piatto, un esempio illustre è il francese Henry-Paul Pellaprat che gli dedicò un risotto a base di funghi, asparagi e prosciutto cotto. 
Da non trascurare nemmeno la sua attenzione particolare per i dolci, che si accentuò con la vecchiaia, passione curiosa che emerge dalla lunga corrispondenza (in realtà un'amicizia profonda durata cinquant'anni e più di duecento lettere!) con Opprandino Arrivabene, giornalista e patriota italiano.
Verdi è quindi l'immagine più complessa, straordinaria e perfetta del parmense, della sua cultura e passione per il cibo. Un complesso armonioso, che ancora oggi rivive in questo periodo.

Commenti

  1. questo sito non è completo, secondo me, mancano le opere che ha fatto e va scritta meno biografia che annoia

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    1. Anzitutto la ringrazio per il commento. Nonostante ciò ritengo doveroso informarla innanzitutto che credo sia piuttosto superficiale la sua affermazione che "il sito non è completo" primo perché non specifica cosa intende con ciò, secondo perché le opere che ho menzionato del compositore sono quelle che, in maggior misura, hanno forti legami col mondo alimentare. Credo che può riuscire a capire anche lei come risulterebbe estremamente lungo un approfondimento in cui menzionassi altre opere rispetto a quelle che ho già citato. Infine desidero ricordarle che la biografia può annoiare lei ma non molti altri, inoltre è di fondamentale importanza per comprendere il rapporto stretto del personaggio col mondo alimentare. Cordiali saluti.

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