Mario Soldati, poeta dell'enogastronomia italiana.

Italia, terra del cibo.

Ogni angolo della nostra magnifica Italia è intrisa di cultura gastronomica. Del resto lo scopo del mio blog è questo: condividere con voi riflessioni, viaggi, approfondimenti legati alla cultura del cibo, in ogni sua forma. Parliamoci chiaro, l'identità di ogni italiano è permeata da questi aspetti, anche quando vengono ignorati o, peggio, dimenticati. Il cibo, i processi per prepararlo e trasformarlo, le attività umane ad esso associate sono parte del nostro vivere e del modo con cui ci rapportiamo col mondo. Ce ne accorgiamo soprattutto durante i viaggi o quando, in generale, siamo lontani dall'Italia.
Moltissimi uomini e donne di cultura nel corso del tempo hanno documentato lo stretto legame tra arti, alimentazione e territorio, facendo vivere e, a volte, rivivere piatti, tradizioni gastronomiche e agricole perdute o sconosciute alla maggior parte di noi.



Mario Soldati, scrittore del gusto.

Tra tutti Mario Soldati occupa indubbiamente un posto speciale nel cuore degli italiani ma, soprattutto, all'interno del panorama culturale e gastronomico contemporaneo. Scrittore, regista, sceneggiatore, saggista, fu indubbiamente una figura poliedrica ed estremamente complessa. Attraverso infatti mezzi di comunicazione assai diversi (televisione, letteratura, solo per citarne due) documentò instancabilmente il vasto mondo del cibo, in un'ottica indubbiamente sconosciuta, quella della cultura.
Il 3 dicembre 1957 andò in onda il suo ormai conosciuto "Viaggio nella valle del Po alla scoperta dei cibi genuini" , un programma costituito da 12 puntate andate in onda sul Programma Nazionale e che furono dei veri e propri reportage enogastronomici in cui il nostro protagonista andava alla scoperta di paesi, piccole realtà contadine, lavori agricoli dimenticati, prodotti, piatti, ricette e anche vino. Un insieme di cultura e tradizioni spesso dimenticate che destarono curiosità e attenzione nel pubblico in un periodo certo non facile, la guerra infatti era finita da pochi anni e il nostro Paese stava cercando faticosamente di riprendersi. In questo panorama il cibo era considerato solo come un mezzo di sostentamento, nulla di più; il lavoro di Soldati non solo fu straordinario ma, per certi aspetti, anche rivoluzionario. Portò l'attenzione del pubblico alla cultura dell'alimentazione ed alla salvaguardia del patrimonio gastronomico italiano, anche invitando in studio ospiti che preparavano, con i pochi mezzi all'ora a disposizione, ricette semplici o davano consigli. Chi non ricorda la scena emblematica della donna aristocratica che preparò davanti al pubblico la fonduta? Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che fu il padre dei programmi a tema cibo che ora spopolano in televisione ma che, senza ombra di dubbio, nella maggior parte dei casi non si avvicinano nemmeno per idea a quello del nostro protagonista.
La sua modernità non si ferma certo qui, attraverso il suo lavoro e le sue incessanti ricerche fu anche l'anticipatore di un approccio alla gastronomia che decenni dopo venne definito "slow" ma che io amo anche chiamare "riflessivo, meditativo". E poi, non da meno, fu anche anticipatore di tendenze culinarie ancora attualissime come lo street food, di cui parlò in alcuni suoi viaggi esplorativi fisici ma soprattutto culturali.
E il vino? Di certo anche questo grande mondo rientrò nella sua analisi, il suo libro del 1976 "Vino al vino. Alla ricerca dei vini genuini" ne è un esempio significativo ma non isolato, anche per questo mondo abbondano riflessioni, viaggi, scoperte e riscoperte e incontri.
Ho voluto definirlo "poeta" non solo per le sue altissime capacità all'interno della letteratura, ma soprattutto per la poesia che emerge da ogni suo lavoro che tratta il tema dell'enogastronomia. L'amore, la cura, la precisione di indagine e di riscoperta di mondi e gusti dimenticati sono vere e proprie poesie di anima e gusto, non solo, l'uso delle parole nelle descrizioni di paesaggi, piatti, lavori, è straordinariamente poetico ancora oggi. Una sensibilità indubbiamente non comune che ha fatto di questo grande personaggio della cultura contemporanea un difensore delle tradizioni italiane e, al tempo stesso, un ricercatore instancabile e pieno d'amore.
Che sia d'esempio per chi, professionisti e non, ancora oggi non presta la dovuta attenzione al cibo e al territorio.

Commenti

  1. Anche questo pezzo crea nostalgia e poesia grazie Aldo

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  2. Lungimirante e precursore... una di quelle figure che hanno segnato i tempi. A questo proposito come non ricordare anche "Viaggio in Italia " di Guido Piovene, altro anticipatore di tendenze! Complimenti per il testo.

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