Toulouse Lautrec ed il cibo.

Ho già affrontato in precedenti approfondimenti il legame che si può instaurare tra arte e cibo e, ancor più, tra un artista ed il mondo dell'alimentazione. Sono numerosi infatti i casi che ho avuto modo di approfondire all'interno del mio blog, questo post vuole aggiungersi a questa grande tematica.
Henri de Toulouse Lautrec fu un importantissimo pittore francese della seconda metà dell'Ottocento.
Sono famosissime le sue opere che ritraggono i protagonisti del mondo della notte, numerose le opere che si potrebbero portare come esempio e un luogo su tutti: Montmartre.

(Toulouse Lautrec, Reine de Joie)

Ma l'artista non fu solo un pittore affermato, conosciuto e molto particolare, ma anche un raffinato gourmet. Pochi sanno infatti che era anche un cuoco impeccabile, cultore di ricette tradizionali francesi complesse come la trippa alla lionese. Provenendo da un'agiata famiglia già in giovane età poté conoscere ed apprezzare prodotti ed eccellenze del territorio, vini e vere chicche culinarie.
Bisogna anche riconoscere che la sua esuberanza artistica si trasferiva anche in cucina attraverso l'elaborazione di ricette molto particolari ed innovative ed il gusto per le spezie.
Va anche precisato che una figura importantissima per l'artista per quanto riguarda la sua vita pubblica e privata fu l'amico Maurice Joyant che conobbe quando, ancora bambino, si trasferì con la madre a Parigi. Fu proprio lui, l'amico di tutta una vita che, alla scomparsa dell'artista, divenne curatore della sua eredità e fu anche suo primo biografo e fondatore ad Albi del "Museo Toulouse-Lautrec". Ma il legame non si ferma certo qui perché fu importante anche sul piano culinario, nel 1901 infatti dopo la morte dell'artista l'amico decise di raccogliere le sue elaborazioni culinarie in un piccolo libro a tiratura limitata.
Recentemente, dopo anni di oblio della sua memoria, è stata pubblicata un'edizione davvero interessante di questo libricino di ricette, elaborazioni, abbinamenti e menù. Il ricettario "La cucina di Monsieur Momo" è una proposta molto variegata e spesso stravagante che mescola cibi dai sapori forti di Provenza, gusti particolari e salse della grande tradizione della cucina classica francese.
Occorre aggiungere anche che gli inviti alla sua dimora erano famosi e memorabili, tutto era curato: i commensali in numero limitato ed accuratamente scelti per favorire la conversazione, ognuno di essi poi riceveva un menù fatto e decorato dall'artista in persona; il padrone di casa si occupava inoltre di trinciare la portata principale ed i vini erano accuratamente scelti. Insomma, nulla era lasciato al caso, tutto doveva stupire ed essere perfetto. Lo stupore poi era dato non solo da accostamenti particolari ma anche dai modi di presentare i piatti e di portarli in tavola, una caratteristica che accomuna questo artista ad un'altra importante figura artistica europea: Salvador Dalì.
Curiosità artistiche e culinarie che testimoniano, ancora una volta, come sia saldo ed importante il legame tra arte e cibo, tra mondo artistico (pubblico o privato che sia) e quello culinario.

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