Il film come documento di un'epoca: Vatel.
In diversi articoli ho avuto modo di chiarire come un film possa diventare il documento di un'epoca, tracciandone le caratteristiche, i paradossi, le ambiguità. Il film che desidero brevemente commentare attraverso questo articolo assume proprio queste caratteristiche.
Vatel è un film drammatico del 2000 la cui regia fu condotta da Roland Joffè. Tra i personaggi che figurano nelle scene troviamo Gerard Depardieu (nel ruolo del protagonista) e Uma Thurman (nel ruolo di Anne de Montauisier).
Le vicende narrate sono tratte dalla storia vera di Francois Vatel, cerimoniere alla corte di un nobile francese, suicida per non esser riuscito a compiere il proprio dovere fino in fondo a causa di un ritardo nella fornitura di alcune derrate alimentari.
Siamo alla fine del XVII secolo, Vatel deve allestire i festeggiamenti e i banchetti in onore del Re Sole, in visita alla corte del Principe di Condè, con cui deve riappacificare le acque.
Vicende sentimentali e di corte struggenti e molto ambigue si alternano ed integrano con le numerose scene di banchetti e di festeggiamenti che costellano il film, fornendo un vero spaccato della cucina di un'epoca.
Ricevimenti fantastici e mirabili che destano stupore ed ammirazione degli ospiti e soprattutto del re che vorrebbe Vatel alla corte di Versailles.
Ma è proprio il problema con la fornitura del pesce per il banchetto conclusivo a determinare il suicidio del protagonista. Egli, disilluso per queste problematiche e per i risvolti negativi di un amore complicato troverà pace solo attraverso il gesto estremo di togliersi la vita.
Per scherzo del destino, ad atto compiuto, il pesce riuscirà ad arrivare e gli aiutanti del grande cerimoniere concluderanno i preparativi e il banchetto con un enorme successo.
La storia narrata nel film, che a mio parere è molto bello perché documenta bene la cucina di un'epoca, fa molto riflettere, sotto diversi aspetti: anzitutto è un'indagine attenta alle caratteristiche sociali e culturali di fine Seicento, chiaramente con tutti i risvolti positivi e negativi. Non solo, attraverso l'osservazione attenta delle scene è possibile ricostruire i gusti alimentari di un periodo storico importante, le modalità di preparazione dei banchetti, tutti i retaggi culturali e alimentari provenienti dalle epoche precedenti e la strutturazione degli ambienti di cucina. Anche l'analisi sociale nel film riveste un ruolo molto importante: l'assenza dei valori dei nobili, il rapporto tra questi ultimi e i ceti bassi e non da ultimo le tante contraddizioni sociali esistenti.
Un film importante quindi, soprattutto se si vogliono analizzare le caratteristiche di cucina e di servizio, i gusti, le preparazioni, le strabilianti decorazioni e gli apparati scenici che costituivano parte integrante del banchetto.
Un vero documento che vi riporterà indietro nel tempo insomma, e vi farà sedere ad una tavola fastosamente apparecchiata, o tra una cucina caotica e piena di leccornie.
Vatel è un film drammatico del 2000 la cui regia fu condotta da Roland Joffè. Tra i personaggi che figurano nelle scene troviamo Gerard Depardieu (nel ruolo del protagonista) e Uma Thurman (nel ruolo di Anne de Montauisier).
(Francois Vatel) |
Le vicende narrate sono tratte dalla storia vera di Francois Vatel, cerimoniere alla corte di un nobile francese, suicida per non esser riuscito a compiere il proprio dovere fino in fondo a causa di un ritardo nella fornitura di alcune derrate alimentari.
Siamo alla fine del XVII secolo, Vatel deve allestire i festeggiamenti e i banchetti in onore del Re Sole, in visita alla corte del Principe di Condè, con cui deve riappacificare le acque.
Vicende sentimentali e di corte struggenti e molto ambigue si alternano ed integrano con le numerose scene di banchetti e di festeggiamenti che costellano il film, fornendo un vero spaccato della cucina di un'epoca.
Ricevimenti fantastici e mirabili che destano stupore ed ammirazione degli ospiti e soprattutto del re che vorrebbe Vatel alla corte di Versailles.
Ma è proprio il problema con la fornitura del pesce per il banchetto conclusivo a determinare il suicidio del protagonista. Egli, disilluso per queste problematiche e per i risvolti negativi di un amore complicato troverà pace solo attraverso il gesto estremo di togliersi la vita.
(Spolverini, Banchetto nuziale di Elisabetta Farnese, 1718-1720, Parma, Municipio) |
Per scherzo del destino, ad atto compiuto, il pesce riuscirà ad arrivare e gli aiutanti del grande cerimoniere concluderanno i preparativi e il banchetto con un enorme successo.
La storia narrata nel film, che a mio parere è molto bello perché documenta bene la cucina di un'epoca, fa molto riflettere, sotto diversi aspetti: anzitutto è un'indagine attenta alle caratteristiche sociali e culturali di fine Seicento, chiaramente con tutti i risvolti positivi e negativi. Non solo, attraverso l'osservazione attenta delle scene è possibile ricostruire i gusti alimentari di un periodo storico importante, le modalità di preparazione dei banchetti, tutti i retaggi culturali e alimentari provenienti dalle epoche precedenti e la strutturazione degli ambienti di cucina. Anche l'analisi sociale nel film riveste un ruolo molto importante: l'assenza dei valori dei nobili, il rapporto tra questi ultimi e i ceti bassi e non da ultimo le tante contraddizioni sociali esistenti.
Un film importante quindi, soprattutto se si vogliono analizzare le caratteristiche di cucina e di servizio, i gusti, le preparazioni, le strabilianti decorazioni e gli apparati scenici che costituivano parte integrante del banchetto.
Un vero documento che vi riporterà indietro nel tempo insomma, e vi farà sedere ad una tavola fastosamente apparecchiata, o tra una cucina caotica e piena di leccornie.
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