Chocolat: una tentazione proibita!

Il film di cui parlo in questo post è stato prodotto nel 2000 e diretto dal regista Lasse Hallstroem con la partecipazione di Juliette Binoche e Johnny Depp. Il film è tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice Joanne Harris, pubblicato nel 1999.
Gli episodi sono ambientati in Francia nel 1959, nel paesino di Lansquenet. Qui l'arrivo di Vianne con la figlia Anouk, ma ancor più l'apertura da parte della donna di una cioccolateria, sconvolgerà i precari equilibri sociali del villaggio che, nel bel mezzo del tempo quaresimale, assisterà al nascere di una vera e propria guerra portata avanti dal conte De Reynaud contro la cioccolateria e le provocazioni peccaminose agli abitanti del paese.
Dopo molte peripezie e vicissitudini la cioccolata riuscirà a intenerire tutti gli animi (compreso quello dell'austero conte) e contribuirà a rinsaldare legami ormai creduti persi.
Non ho voluto soffermarmi troppo sulla trama  del film che tutti conoscono bene; credo invece sia utile fare una breve riflessione sui differenti aspetti culturali della cioccolata.
Il suo ruolo nel film è quello che il cibo assume in molte vicende umane. Essa non è solo un elemento di trasgressione ma assume importanti valenze sociali, rinsaldando rapporti ormai da tempo sopiti, rompendo i falsi schemi morali che allontanano l'uomo dal reale e, non da ultimo, funge da veicolo per l'amore.
Il cibo non è dunque solo mero nutrimento ma è portatore di molteplici significati che si riflettono (ed in passato si sono riflessi) sulla società, condizionandone il pensiero, guidando azioni, decisioni e mode. Il caso qui proposto potrebbe essere associato a molti altri come le spezie, la carne, lo zucchero.... . Esso è anche la materializzazione di sogni, aspettative e desideri; la voglia di esotismo, la materializzazione del proibito che esplode in un trionfo gustativo in bocca, la dipendenza generata dalla voglia di trasgredire che lascia spazio alla golosità. Nel film ricorrono quasi tutte queste tematiche in modo più o meno marcato, mettendo in luce così la pluralità di significati di cui si fa portatore anche il più semplice tra i cibi.
La cioccolata non è protagonista solo in questo film ma è il leit motiv di molti altri film e libri ed è stata per molto tempo simbolo di ricchezza e sfarzo, alone che riesce ancora a possedere, soprattutto in alcune magnifiche creazioni a cui veramente pochi di noi sanno resistere.
Ho preso spunto dal pranzo della protagonista per elaborare il piatto che andrò a spiegare tra poco. Il pesce accompagnato dalla cioccolata che troneggia sul tavolo del piccolo convivio è proposto nella mia ricetta in una preparazione che coniuga il gusto del mare ai sentori del cacao. L'utilizzo poi del burro di cacao è dato da due motivi principali: le note sensoriali che regala al pesce e, non da ultimo, il fatto che sia un grasso vegetale salutare, con un alto punto di fumo ed esente dalla presenza di colesterolo e grassi idrogenati.

FILETTO DI GALLINELLA ARROSTITO AL BURRO DI CACAO, BRODETTO DI GALLINELLA AL CACAO AMARO E SCAROLA SPADELLATA.



INGREDIENTI (per due persone)

gallinella 1
burro di cacao 20g
carota 1/2
sedano 1/2
cipolla 1/2
aglio 1 spicchio
pomodoro ramato 2
acqua 500g
scarola 1/2
olio extravergine di oliva 40g
sale e pepe q.b.
timo e origano selvatico q.b.
cacao amaro in polvere (la punta di un cucchiaino)

PROCDIMENTO

Sfilettare la gallinella avendo cura di tenere la pelle; porre le lische e la testa in una bacinella e lasciarle sotto acqua corrente per alcuni minuti. In una pentola far soffriggere con 20g di olio extra vergine di oliva le verdure precedentemente tagliate a piccoli pezzi, aggiungere le lische e la testa della gallinella e far rosolare bene insaporendo con sale e pepe. Unire il pomodoro tagliato a pezzi e pochissimo timo e origano selvatico. Far ridurre il tutto della metà, filtrare e aggiustare di sapore e aggiungere poco cacao amaro. In un saltiere mettere il burro di cacao e farlo sciogliere, quando sarà sciolto (ma non caldo!) porre i filetti di gallinella dalla parte della pelle, salare e pepare e cuocere a fiamma bassa; in questo modo la pelle andando a temperatura in modo graduale non si restringerà. Nel frattempo in un secondo saltiere mettere il restante olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio in camicia (cioè non sbucciato), quando sarà ben caldo saltare per pochi instanti la scarola precedentemente lavata e tagliata; aggiustare anche quest'ultima preparazione con sale e pepe.
Servire come mostrato in fotografia.



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