Il vino nella storia (parte I, le origini)

Partecipare al Vinitaly ha rafforzato la convinzione che avevo da tempo che non è possibile confinare il vastissimo mondo del vino a semplici articoli che, seppur interessanti, possono essere abbandonati a se stessi, occorre quindi aprire una nuova sezione in cui parlare delle molteplici sfaccettature di questo mondo avvincente che sempre più coinvolge molti consumatori.
Vite e viticoltura non hanno camminato assieme inizialmente, questo perché la storia della pianta, con i suoi oltre 100 milioni di anni, è ben più antica. Questo lungo cammino è cominciato grazie alla presenza di molte specie differenti, la cui maggioranza non è sopravvissuta alle ere preistoriche e solo una è stata resa domesticata (cioè coltivabile). Parlando di origini bisogna ribadire che la vite europea (Vitis vinifera) ha una reale origine asiatica. Le trasformazioni apportate dall'uomo e dalla natura hanno gradatamente modificato la Vitis sylvestris (selvatica o Lambrusca) in Vitis vinifera sativa.
Queste prime mutazioni sono avvenute per merito dei popoli Caucasici, Mesopotamici e successivamente Egizi ed Ebrei.
Come già è stato affermato, la storia della viticoltura è più breve di quella della pianta (10 milioni di anni circa)  e inizia dopo l'ultima glaciazione in corrispondenza degli Urali per poi espandersi nella Mezzaluna Fertile e in seguito nei territori che si affacciavano sul Mediterraneo per terminare nell'Europa settentrionale.
Due tavolette rinvenute dagli scavi di due grandi città sumere Lagash e Ur, indicano che attorno al 3000 a.C.  le viti venivano coltivate in alcuni piccoli vigneti irrigati, spesso nelle vicinanze delle aree in cui sorgevano i templi. Nonostante non fosse un tipo di bevanda alcolica diffusa nella popolazione, esso aveva un ruolo importante quale manifestazione di potere ma anche un forte significato simbolico.
La presenza del vino, non solo nella cultura ma anche nella letteratura, nelle arti e nel tessuto sociale (o meglio, in alcuni ceti) è confermata dall'Epopea di Gilgamesh in cui il protagonista incontra la divinità Siduri "... la donna della vigna, colei che fa il vino", esempio sia di come la viticoltura fosse cresciuta ma anche delle molteplici valenze simboliche del vino.

(statuetta raffigurante Siduri)

Intorno al 1000 a.C., con l'ascesa del nuovo Impero assiro, le testimonianze relative alla coltivazione della vite e alla produzione del vino aumentano considerevolmente, Ninive, la città in cui si pensa che la vite fu addomesticata per la prima volta, diventa famosa per i suoi vini.
Il vino era considerato una bevanda tipica del re, tavolette dell'VIII secolo a.C. provenienti da Calah, elencano nel dettaglio gli uomini e le donne cui era concessa una dose quotidiana di vino, perché addetti al servizio del re.
Pitture, papiri, statuette hanno lasciato molte e dettagliate testimonianze sul rapporto tra gli Egiziani e il vino.

(pittura tombale)

 In questa civiltà, tra la fine del IV e l'inizio del III millennio a.C. il vino comparve come bevanda del re e dei sacerdoti. E' in questo lasso di tempo che in prossimità della zona dei templi dei re della I dinastia, iniziarono a sorgere le prime grandi cantine.
La provenienza dei loro vini era variegata: la maggior parte proveniva dal nord del delta del Nilo, nella zona di Memphis, ma i più famosi erano quelli della zona del lago Mareotis e di Tanis; a partire dal 2500 a.C. però, la maggior parte del vino proveniva dalla Palestina e dalla Siria.
Dal punto di vista climatico e ambientale l'Egitto si prestava molto alla viticoltura, non è un caso infatti che le pitture tombali di Tebe (2000 a.C.) indicano i tipi di vigneti esistenti e le modalità di vinificazione. Il vigneto tipico era quello protetto da mura di pietra al cui interno non era presente solo la vite ma anche altri alberi da frutto. Quasi tutte le pitture rappresentano viti a pergolato, la cui struttura era costituita da pali forcuti, che diventarono predominanti a partire dalla V dinastia.
Se è difficile parlare delle varietà che venivano coltivate non lo è per le pratiche riguardanti la vendemmia e la vinificazione, nella tomba di Kha' Emwese troviamo un esempio di quanto detto.

(offerte di vino alle divinità, papiro)

Durante il regno di Ramsete III furono impiantati molti vigneti in tutto il paese, anche se gran parte del vino continuava ad essere importato. Durante la V dinastia le zone viticole più importanti erano quelle del delta e delle oasi occidentali; nel Medio Regno le regioni di Buto, della Mareatide  di Siene, nel Basso Egitto. Durante il Nuovo Regno le oasi occidentali, specialmente oasi di Kharsa e dei centri vinicoli di Faiyum e della Tebaide, tra cui era celebre Copto. Tra tutte queste epoche però è il Medio Regno il periodo di grande fioritura commerciale che consentì agli Egizi importanti contatti con altri popoli e in cui il vino era uno dei beni più commerciati.
Altro territorio che costituiva un punto d'eccellenza per la vite (e quindi il vino) è la Palestina, considerata una delle culle della viticoltura e dell'enologia ancora oggi.
"... un paese di grano e mosto, una terra di pane e vigne" (Bibbia, 2Re 18, 32). La Bibbia è il documento principale che fornisce informazioni sul vino (anche se quest'ultimo era presente molto prima di quanto affermato dal testo).
Vino e religione è un legame forte che troverà il giusto approfondimento successivamente, ora mi limito ad affermare che il vino era uno dei protagonisti nei riti, nei banchetti rituali e nelle libagioni (offerte agli dei di cibo e vino), anche nel testo biblico la storia del vino si intreccia non solo con le vicissitudini dell'uomo ma anche con la fede e le pratiche amorose.

(offerta del vino, Levitico)

Lo sviluppo della civiltà greca e successivamente romana apportò modifiche, innovazioni e ulteriori sviluppi nel mondo del vino, anche in campo giuridico, tutto questo verrà narrato nel prossimo articolo dedicato.


    

Commenti

  1. Un interessante articolo per un argomento che mi interessa approfondire ulteriormente

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  2. devo ammettere che è un post davvero molto interessante.. ;-D complimenti..

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